CATANZARO Cambiare approccio: non più soltanto la tutela ma anche la valorizzazione dei beni culturali, da declinare in una strategia complessiva. La Regione Calabria lancia una nuova scommessa puntando sull’assunto che «le risorse culturali non debbano costituire più corpi estranei, avulsi per i territori, ma devono divenire un “asset” su cui fondare nuove possibilità di sviluppo sostenibile, in stretta sinergia con lo sviluppo dei sistemi turistici locali». L’assunto è alla base della delibera con la quale nei giorni scorsi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore agli Attrattori culturali Rosario Varì, ha adottato le “Linee di indirizzo per l’individuazione degli interventi di valorizzazione e tutela dei beni culturali della Calabria”. C’è anche un consistente investimento economico, da parte della Regione, che mette sul tavolo 50 milioni dei Fondi per la Coesione 2021-2027. Nel merito, la delibera determina gli ambiti prioritari per la programmazione delle risorse: il sistema dei castelli e le fortificazioni, i grandi attrattori religiosi, le aree archeologiche, le dimore storiche, i parchi e i giardini, i borghi, le biblioteche e gli archivi, i musei, gli edifici di pregio, ma anche i musei di impresa e le strutture di archeologia industriale.
«Affinché il patrimonio culturale regionale possa divenire un efficace fattore di sviluppo per l’economia calabrese – scrive la Giunta nelle linee di indirizzo – è necessario: promuovere la conoscenza dei siti culturali e delle strutture museali regionali a livello extra-regionale; costruire un’immagine unitaria ed efficace dell’intero patrimonio, in grado di attrarre in modo efficace i fruitori potenzialmente interessati; – favorire sistemi di offerta integrata con le altre risorse territoriali; – utilizzare adeguati sistemi di gestione per favorire l’ottimale fruizione del bene nonché del territorio in cui è inserito. A partire da tali questioni, la strategia di intervento si deve fondare su di alcune azioni-chiave: a) l’ottimizzazione dell’accessibilità del patrimonio culturale, b) la “messa in rete” dell’intero patrimonio culturale, c) l’individuazione di “nodi” o “poli” specifici all’interno della rete, d) l’individuazione ed istituzione di “distretti culturali” di dimensioni comprensoriali».
Gli interventi a valere sulle risorse del Fsc 2021/2027 – prosegue la Giunta regionale nelle linee di indirizzo – «devono essere inseriti in un disegno integrato di sviluppo finalizzato a trasformare il patrimonio regionale in una vera e propria leva di sviluppo economico, diventando un volano per lo sviluppo dell’industria turistica, della ristorazione, dell’intrattenimento e dell’informatica oltre che della industria culturale in senso stretto. La strategia regionale – si specifica – si fonda sull’assunto che le risorse culturali non debbano costituire più corpi estranei, avulsi per i territori, ma devono divenire un “asset” su cui fondare nuove possibilità di sviluppo sostenibile, in stretta sinergia con lo sviluppo dei sistemi turistici locali. Gli importanti investimenti realizzati in Calabria nel corso dell’ultimo ventennio si sono concentrati per lo più sulla tutela senza tenere nella giusta considerazione gli interventi per la valorizzazione di una parte rilevante del patrimonio culturale regionale. Gli interventi hanno riguardato un numero elevato di beni, privilegiando quelli di recupero e restauro a quelli di valorizzazione e di messa in rete. In questa fase storica è certamente necessario completare gli interventi di recupero e restauro ma è fondamentale attivare le azioni necessarie per costruire, a partire da questo patrimonio culturale, un sistema regionale di “attrattori” culturali in grado di rendere la Calabria più attrattiva per i visitatori/turisti e competitiva per gli operatori che operano nel comparto del turismo sostenibile e dell’industria culturale e creativa». Le priorità: «Interventi individuati di concerto con le strutture responsabili del Mic…, Interventi di valorizzazione dei beni culturali rientranti nel percorso avviato per la di candidatura Patrimonio Unesco del sito seriale “Le testimonianze della cultura Italo Greca tra Alto e Basso Medioevo”; Interventi di completamento e ottimizzazione di progetti di recupero e restauro di beni culturali che presentano adeguate condizioni di sostenibilità finanziaria ed economica per la gestione e soluzioni capaci di ridurre l’impatto ambientale; Nuovi progetti di recupero, restauro e valorizzazione di beni culturali; Interventi di digitalizzazione e valorizzazione di beni culturali che presentino adeguate condizioni di sostenibilità finanziaria ed economica; Interventi in grado di favorire l’attivazione di ulteriori iniziative imprenditoriali soprattutto in campo turistico e culturale da parte di soggetti privati». (c.a.)
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