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IL CASO

Bonifica Crotone, l’ultimatum del ministero ad Eni Rewind

Se l’interpretazione del ministero dovesse essere corretta, il prossimo mese l’azienda è obbligata ad iniziare le attività

Pubblicato il: 26/09/2024 – 20:25
di Gaetano Megna
Bonifica Crotone, l’ultimatum del ministero ad Eni Rewind

Dura presa di posizione del ministero dell’Ambiente che intima ad Eni Rewind di avviare, entro il prossimo mese di ottobre, le attività di bonifica nell’area industriale di Crotone. Secondo quanto si evince dal documento-diffida, emanato dal ministero dell’Ambiente il decreto emesso lo scorso 1 agosto dal dirigente dello stesso ministero, Luca Proietti, avrebbe di fatto sterilizzato il contenuto del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), che impone il trasferimento fuori del territorio calabrese dei veleni presenti a Crotone.
La cosa da chiarire è proprio questa e cioè se si può dare avvio alle attività di rimozione dei veleni senza modificare il Paur. Se l’interpretazione del ministero dovesse essere corretta, il prossimo mese Eni Rewind è obbligata ad iniziare le attività.

Nella questione il ministero ha anche coinvolto la Procura della Repubblica per informarla dell’evoluzione che sta avendo la problematica.
Se, invece, l’interpretazione non è quella giusta prima di fare partire le attività bisogna intervenire e modificare il Paur, approvato il 2 agosto del 2019. Il ministero dà l’interpretazione più conveniente, come era stato fatto in occasione dell’approvazione del Decreto 1 agosto quando Proeitti aveva valutato come favorevoli gli enti assenti alla Conferenza dei servizi decisoria del 26 giugno scorso. Il Decreto, quindi, raccoglie e interpreta le posizioni assunte dagli enti presenti e assenti a questa Conferenza dei servizi chiesta da Eni Rewind per modificare le decisioni che erano state assunte in occasione di un’altra Conferenza dei servizi, quella del 24 ottobre del 2019.
La diffida del ministero impone, quindi, l’inizio delle attività in attesa di chiarire tutte le altre questioni. Secondo il ministero, quindi, il vincolo Paur non va più rispettato, anche se ancora non è stato cancellato. Al momento, in ogni caso, non c’è una decisione sulla destinazione finale dei veleni ecco perché il ministero stabilisce l’inizio delle attività preliminari prevedendo un deposito temporaneo per i veleni. Probabilmente il deposito è rappresentato dalle vasche che Eni Rewind ha già costruito all’interno del sito dell’ex Pertusola sud. Questi veleni, poi, dovrebbero essere traferiti in una discarica che, al momento, non è stata indicata. Potrebbero essere anche traferiti all’estero, se l’attività di scouting si concluderà con l’individuazione di impianti idonei ad accogliere i veleni di Crotone. Il Comune di Crotone, dal canto suo, ha già effettuato lo scouting ed ha individuato la presenza di impianti idonei in alcuni stati europei. Il ministero ed Eni Rewind terranno conto della documentazione inviata dal Comune pitagorico? Per il momento ha inviato la diffida e si vedrà dopo se è necessario modificare il Paur e annullare il vincolo.
Intanto questa sera la conferenza dei capigruppo al Comune di Crotone non ha accolto la richiesta di rinviare la seduta aperta del consiglio comunale chiesta da 12 consiglieri. Secondo quanto riferito, il presidente del Consiglio, Mario Megna, ha posto ai voti la proposta di rinvio avanzata dal capogruppo di “Stanchi dei soliti”, Igino Pingitore. C’è stato un braccio di ferro e la maggioranza ha applicato la regola dei numeri. La seduta del Consiglio aperto si terrà il prossimo 1° ottobre e gli inviti partiranno domani mattina. (redazione@corrierecal.it)

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