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Cosenza, si chiude la fase dibattimentale del processo “Piazza Sicura”

Nel 2025, la requisitoria del pm, le arringhe e la sentenza. Al centro del procedimento il collaudo e la riqualificazione di piazza Bilotti

Pubblicato il: 26/09/2024 – 13:08
di Fabio Benincasa
Cosenza, si chiude la fase dibattimentale del processo “Piazza Sicura”

COSENZA Si chiude la fase dibattimentale del processo celebrato dinanzi al Tribunale di Cosenza, in composizione collegiale, scaturito dall’inchiesta denominata “Piazza Sicura”. Uno il testimone sentito in aula. Nella prossima udienza, calendarizzata nel 2025 spetterà al pm procedere con la requisitoria e alle difese discutere con le arringhe finali: prima della lettura della sentenza.
Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati: Franco Sammarco, Anna Spada, Franco Locco, Nicola Rendace, Francesco Muscatello, Marco Facciolla, Vincenzo Adamo, Pierpaolo Principato, Nicola Carratelli, Francesco Gelsomino, Gregorio Barba, Massimo Ziacarelli, Andrea Abbagnano.

Le indagini

Gli imputati, a vario titolo, rispondono dei reati di falso relativi agli atti della procedura di collaudo dei lavori di intervento di riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo- culturale di piazza Bilotti a Cosenza: inaugurata il 17 dicembre 2016. Le accuse investono pubblici amministratori, imprenditori, professionisti e pubblici dirigenti, indagati, a vario titolo, per falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, mancanza del certificato di collaudo.
Secondo le indagini, eseguite dalla Guardia di finanza, sarebbero stati commessi svariati reati di falso finalizzati ai finanziamenti per lavori complementari e per il rilascio del certificato di collaudo. Contemplato anche il reato di rivelazione di segreto, posta in essere da un pubblico dipendente in relazione ad attività ispettive che dovevano essere avviate sul cantiere, e affidamento e frammentazione di incarichi sotto soglia, in modo da aggirare gli obblighi posti dalla normativa vigente in materia di appalti. (f.b.)

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