GIZZERIA «La Vertenza Calabria è una vertenza che stiamo portando insieme ai segretari regionali da più di un anno. Continuiamo a sostenere che è necessario che in questa terra ci siano investimenti, che si crei occupazione e che si crei occupazione dignitosa. Non ci sembra però che ci siano grandi passi in avanti». Lo ha detto il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, a Gizzeria per un incontro sul tema del lavoro. «Nonostante i numeri che dicono che la Calabria nel Mezzogiorno stia salendo – ha rilevato ancora Bombardieri – il nostro timore è che quei numeri siano un po’ drogati dagli incentivi sulle assunzioni. Non vorremmo che. finiti gli incentivi. finissero anche le assunzioni».
Un passaggio da parte di Bombardieri ha riguardato anche il tema dell’autonomia differenziata, con il fronte del no che ha depositato circa 1,3 milioni di firme per il referendum abrogativo, e di queste 100mila dalla Calabria: «Un messaggio importante – ha sostenuto il leader della Uil – da parte del paese, la Calabria ha risposto in modo incredibile ma anche altri territori hanno registrato una grande adesione di persone che rifiutano questa scelta e vogliono un paese che resti unito, un paese che non vuole allargare la forbice delle diseguaglianze, un paese che ritiene che chi nasce a Reggio Calabria, a Cosenza o a Catanzaro abbia lo stesso diritto di chi nasce in altre parti d’Italia. Quindi è una battaglia secondo noi giusta: c’è stata una grande risposta con la raccolta delle firme ed è chiaro che è una battaglia che continua perché adesso bisognerà convincere le persone ad andare a votare». Con riferimento all’atteggiamento del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che ha manifestato numerose perplessità rispetto all’autonomia differenziata ma non si è allineato ad altri governatori che hanno proposto ricorso, Bombardieri ha specificato: «Vedo il bicchiere mezzo pieno in questo caso, diciamo che il presidente ha sempre segnalato delle difficoltà, non solo quelle che derivano dal mancato finanziamento dei Lep, ma da una situazione che è sotto gli occhi di tutti. La Calabria – ha aggiunto il segretario della Uil – vive un handicap storico dovuto non solo a questo governo ma anche ai governi precedenti perché le responsabilità non sono identificabili soltanto in una parte. Però poi le persone vivono questa difficoltà sulla loro pelle e chi governa in questa regione non può non vederla».
Bombardieri ha quindi fatto il punto sul confronto con il governo nazionale in vista della manovra. «Noi abbiamo fatto un incontro con il governo sul piano strutturale di bilancio, abbiamo registrato risposte positive rispetto a due nostre richieste, il consolidamento del cuneo fiscale e il fatto che le pensioni vanno rivalutate, perché non si possono tagliare le pensioni e fare cassa sui pensionati. Rimangono aperte alcune questioni per noi molto importanti. Intanto quella del lavoro, del salario: nonostante i numeri dell’Istat, noi continuiamo a sostenere che si tratta di un lavoro povero. Sei milioni di persone, secondo i dati del ministero, non raggiungono i 12 mila euro lordi annui. C’è ancora un numero di precari molto importante e il peso dei salari non ha recuperato l’inflazione. che ci portiamo dietro dal periodo del Covid. C’è una questione che riguarda la sicurezza, c’è una questione che riguarda il fisco. In questo Paese – ha sottolineato il segretario della Uil continuano a pagare i soliti noti, i lavoratori dipendenti e pensionati, e si strizza l’occhio – secondo noi – a chi le tasse non le paga, lo dice anche la Commissione europea in un documento criticando i condoni e la Flat Tax. E rimangono aperte due grandi problemi fondamentali, io aggiungo per il Mezzogiorno: intanto quello della sanità, che nel mezzogiorno non è al livello del resto del Paese, abbiamo necessità di investimenti. Poi abbiamo depositato le firme contro la legge sull’autonomia differenziata e questi secondo noi sono due punti strategici sui quali chiediamo risposte al Governo. Inoltre c’è il tema dello stato sociale in questo Paese, non solo delle pensioni, ma di come nei prossimi anni si darà risposta a chi rischia di rimanere in difficoltà e a chi vive in questo momento di difficoltà. Cito le donne che hanno visto mortificata la loro aspettativa attraverso il consolidamento di Opzione donna, i giovani che non hanno una pensione di garanzia, chi fa lavori particolarmente gravosi che poi provocano anche incidenti mortali e da questo punto di vista il governo e il ministro hanno sostenuto che non hanno intenzione di fare modifiche. È chiaro – ha concluso Bombardieri – che se le risposte saranno queste noi risponderemo».
Ad accogliere Bombardieri il segretario generale della Uil Calabria, Maria Elena Senese, che ha illustrato i motivi dell’incontro di Gizzeria, puntando sul tema della sicurezza: «Intendiamo continuare a sensibilizzare sulla nostra campagna zero morti sul lavoro, una campagna che non è assolutamente un’utopia ma un dovere sociale. Diciamo basta con la retorica del dolore, è arrivato il momento della responsabilità. Noi – ha sostenuto Senese – abbiamo le idee molto chiare in merito alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ritengo che quando si parla di questo tema le parole sono ormai insufficienti, bisogna passare agli atti concreti. Da tempo diciamo che bisogna innanzitutto coordinare tutti gli organi di controllo, non solo l’ispettorato del lavoro ma abbiamo anche Asp, Inail, Inps: sono tutti enti che devono favorire il coordinamento, è necessario uno scambio di informazioni tra questi enti, sarebbe necessaria una banca dati, anche una banca dati regionale per facilitare proprio i controlli in tutti i luoghi di lavoro. Sentiamo parlare da tanto di patenti a punti, di patenti a crediti, sarebbe bastato semplicemente un decreto attuativo al decreto legislativo l’81 del 2008: così non è stato, il governo continua ancora a prenderci in giro. Quando si parla di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – ha concluso il segretario della Uil Calabria – bisogna puntare sulla prevenzione perché la patente a punti interviene in un momento successivo, quando l’infortunio si è già verificato». (a. cant.)
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