ROMA «Una richiesta non congrua” in quanto siamo in presenza di un episodio di “non lieve entità». Con queste motivazioni il gup di Roma ha respinto la nuova richiesta di patteggiamento a 11 mesi e 10 giorni avanzata dal professore Luca Richeldi, primario di pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma e medico in prima linea durante la pandemia, accusato di violenza sessuale ai danni di una paziente. Il giudice si era riservato di decidere dopo l’udienza del 18 settembre in cui i difensori del medico avevano formalizzato la nuova proposta dopo che quella presentata a luglio, a 10 mesi e 20 giorni riconvertita in pena pecuniaria di 49 mila euro, era stata respinta dal gip. Il giudice ha detto di nuovo “no” motivandola con in una ampia ordinanza nella quale, afferma l’avvocata di parte civile Ilenia Guerrieri, si mette in luce anche «l’assenza di resipiscenza da parte dell’imputato e la mancanza di scuse». Le due richieste di patteggiamento avevano comunque incassato il via libera da parte della Procura che le aveva ritenute idonee. Per Richeldi ora scatta la richiesta di rinvio a giudizio e i difensori, il professore Carlo Bonzano e Ilaria Barsanti, hanno già annunciato che chiederanno il rito ordinario. «Eravamo certi che – al netto del merito e senza alcuna ammissione di responsabilità – la soluzione del patteggiamento potesse rappresentare un epilogo utile a sollevare gli animi di tutte le parti coinvolte in questa vicenda, ivi compresi i rispettivi familiari – affermano i legali di Richeldi -. A questo punto, affronteremo il dibattimento con serenità e determinazione, fiduciosi che il fatto possa essere finalmente valutato nella sua obiettività». Il collegio difensivo ha, inoltre, formalmente chiesto al gup di astenersi dal procedimento. «Il provvedimento del giudice, che ovviamente rispettiamo, pur non condividendolo, ci ha imposto di chiedere – spiegano – l’astensione perché vi sono nella diffusa ordinanza di rigetto ampi ed espliciti riferimenti al merito, tali da rendere evidente che questo stesso giudice si sia ormai formato un convincimento e non possa, dunque, svolgere un vero filtro in fase di udienza preliminare». Il giudice ha quindi sottoposto l’istanza al presidente del Tribunale che deciderà in merito e comunque dovrà essere fissata una nuova udienza preliminare in cui verrà vagliata la richiesta di processo. In tribunale era presenta anche la parte offesa che commentando la decisione del giudice ha affermato che «questi episodi vanno sempre denunciati, chiunque ti trovi di fronte». La vicenda risale all’inizio del 2022: il procedimento venne avviato a piazzale Clodio dopo una denuncia presentata dalla vittima. Secondo l’accusa Richeldi avrebbe molestato la donna al termine di una visita. Nei confronti dello pneumologo i pm contestano il reato di violenza sessuale aggravata per avere commesso il fatto «con abuso di relazione di prestazione d’opera – è detto nel capo di imputazione – posto che la vittima si era recata a visita dal suo medico di fiducia». (ANSA)
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