CATANZARO Con un decreto del commissario ad acta per la sanità è stato preso atto del rigetto dell’istanza di rinnovo accreditamento per le prestazioni di Riabilitazione estensiva extraospedaliera del presidio Karol Betania di Catanzaro. A darne notizia, definendolo “un nuovo campanello d’allarme per la sanità calabrese”, è la vicesindaca e presidente dell’Assemblea regionale Pd Giusy Iemma. “Il provvedimento – afferma – fa seguito alla decisione dell’organismo tecnicamente accreditante che già nei mesi scorsi aveva accertato il possesso dei requisiti organizzativi, per la contestata ‘non conformità relativamente alla dotazione organica’. Ci sono in ballo, complessivamente, 136 posti letti destinati alle prestazioni che, così stando le cose, finiranno per andare persi creando un pesante vulnus assistenziale per tutto il bacino del Capoluogo. Una decisione che genera ancora più sconforto perché arriva a poco tempo di distanza dalla precedente revoca dell’accreditamento riguardante il Sant’Anna Hospital, rischiando di generare pesanti squilibri nel quadro del sistema sanitario regionale”. “Il diritto alle cure – afferma Iemma – verrebbe così compromesso in un momento in cui, questo è il colmo, si sottolinea la necessità di rafforzare la medicina di prossimità. Tanti pazienti, il più delle volte in condizioni di non autosufficienza, si troverebbero nell’impossibilità di ricevere assistenza. Karol Betania rappresenta, al contempo, un punto di riferimento dal punto di vista economico e sociale e a pagarne lo scotto saranno, oltre che gli utenti, anche i dipendenti con le loro famiglie”. “L’amministrazione – conclude Iemma – si riserverà di esaminare nei dettagli la vicenda e di valutare ogni eventuale azione a tutela di presidi sanitari e assistenziali che, storicamente, svolgono una funzione insostituibile sul territorio”.
“La decisionedel Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, di rigettare la richiesta di rinnovo dell’accreditamento per la struttura “Riabilitazione Estensiva Extraospedaliera” a Catanzaro, attualmente gestita dalla società Karol Betania Strutture Sanitarie S.r.l, rappresenta non solo un danno per i pazienti, ma un duro colpo al contesto socio economico in cui questa realtà opera da decenni, mettendo a rischio il futuro dei lavoratori della struttura e delle loro famiglie”. È quanto affermano il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, e il segretario generale della Fp Cgil Area Vasta Franco Grillo, che esprimono seria preoccupazione in merito al provvedimento che porta alla revoca dell’accreditamento dopo la valutazione dell’Organismo Tecnicamente Accreditante dei requisiti organizzativi minimi, in particolare la carenza nella dotazione di personale. “Questa decisione – sottolineano Scalese e Grillo – rischia di avere conseguenze gravi per il territorio del capoluogo, privandolo di 136 posti letto fondamentali per la riabilitazione, in un momento in cui la domanda di assistenza sanitaria è in costante aumento. Ci troviamo di fronte all’ennesimo colpo inferto al diritto alla salute, che sembra sempre più compromesso.” “Questo scenario – proseguono Scalese e Grillo – rischia di aggravare ulteriormente il quadro della sanità locale, in particolare per quei pazienti, spesso non autosufficienti, che si vedrebbero privati dell’assistenza essenziale. Ma quello che ci preme segnalare è che come organizzazione sindacale non siamo mai stati interessati dalla proprietà in merito alle criticità relative alla carenza di personale. Aspetto questo che sicuramente avremo modo di affrontare nell’assemblea in programma per lunedì 30 settembre”. “Karol Betania è non solo un presidio sanitario fondamentale, ma anche un importante punto di riferimento per l’economia e il tessuto sociale della città – aggiungono Scalese e Grillo –. Siamo vicini ai dipendenti, ai pazienti e alle loro famiglie, e faremo tutto il possibile per sostenere la difesa di servizi sanitari di qualità e la tutela dei lavoratori coinvolti.” La Cgil Area Vasta e la Fp Area Vasta, quindi, chiedono “un riesame della decisione e invita tutte le istituzioni competenti a intervenire per scongiurare ulteriori disagi ai cittadini e al personale sanitario, garantendo il diritto alle cure e il mantenimento di strutture essenziali per la comunità”.
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