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Catanzaro, il “Fiorita Ter” alla prova dell’aula. Ma a decidere non saranno le coalizioni

Agli inizi della prossima settimana il primo Consiglio comunale dopo il varo della Giunta. Il “nodo” (apparente) dei numeri e il ruolo dei “peones”

Pubblicato il: 29/09/2024 – 12:03
Catanzaro, il “Fiorita Ter” alla prova dell’aula. Ma a decidere non saranno le coalizioni

CATANZARO La prima convocazione del Consiglio comunale è domani, la seconda – a occhio, quella giusta – martedì. Parte la fase 3 della consiliatura di Catanzaro a guida Nicola Fiorita, dopo la nomina della terza Giunta, arrivata nei giorni scorsi al fondo della verifica e della crisi di maggioranza risolta con l’uscita dell’area del forzista Antonello Talerico e con un esecutivo di chiara impronta progressista, grazie anche all’appoggio esterno degli ex avversari di Azione. All’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio comunale ci sono soprattutto “le comunicazioni della nomina dei componenti della giunta comunale e del vice sindaco”: sono il “piatto forte” di un appuntamento che secondo gli addetti ai lavori e i “bene informati” comunque non dovrebbe registrare particolari sorprese o colpi di scena, anche se restano ancora sul tappeto tante incognite, di carattere politico, più o meno.

I numeri

Perché è vero che ora c’è un’amministrazione più omogenea sul piano della coloritura politica, ma numericamente parlando non c’è una maggioranza di centrosinistra. Con il sostegno esterno di Azione infatti lo schieramento può contare su 14 consiglieri comunali, ne servono altri tre per “scavallare” il quorum e forse qualcun altro ancora per una navigazione più tranquilla. In realtà, per tanti osservatori questo dei numeri è un falso problema, perché alla fine, al tirar delle somme, almeno in questa fase della politica cittadina non sono decisivi né il centrosinistra né il centrodestra, che a sua volta è disunito e non è maggioranza in Consiglio comunale. Decisivo è l’ormai famoso “mondo di mezzo”, quei consiglieri comunali che puntualmente pencolano tra uno schieramento e l’altro e sono pronti a sostenere l’amministrazione in carica grazie al vero “collante” che tiene insieme tutti: la paura della conclusione anticipata della consiliatura e quindi della rinuncia a un’indennità che è tornata a essere consistente. Al momento, nel Consiglio comunale di Catanzaro questo che di fatto è l’azionista di maggioranza può contare su almeno 5 consiglieri comunali. I termini per definirli ormai si sprecano: “responsabili”, “trasformisti”, “peones”. La sostanza è che sono decisivi. Cose non solo di Catanzaro ma anche soprattutto di Catanzaro… Alla fine per Fiorita e la sua Giunta il soccorso da questi banchi spuri si presume arriverà, giusto per la bisogna e per evitare il “tutti a casa” anticipato, tra manfrine, consiglieri comunali che si alzano al momento della votazione e seconde convocazioni…

I nodi politici

Restano sul tappeto comunque le questioni più importanti. La prima è l’attesa delle prime vere scelte “di sinistra” (o progressiste, per non esagerare) da parte della nuova Giunta: tra i primi atti del “Fiorita Ter” c’è stato il no ribadito al Parco eolico offshore nel Golfo di Squillace, che è importante ma ovviamente non basta, serve adesso – in tempi più o meno immediati – qualche decisione che davvero “rompa” anche visivamente con il passato più o meno recente. Sul piano politico bisognerà ovviamente capire la tenuta della nuova maggioranza: perché Azione ha dato l’appoggio esterno ma dà l’impressione di essere sempre sul filo, e di tenere sul filo il resto della coalizione, e il Pd, che pure aveva ben gestito la crisi nelle fasi iniziali, si è di nuovo lacerato e diviso verticalmente, favorendo il blitz dello stesso Fiorita, che alla fine ha creato una sorta di Giunta “monocolore”. E’ vero comunque che al momento non sembrano esserci gli estremi della spallata del centrodestra: Forza Italia deve metabolizzare il rientro tra i propri ranghi di Talerico, e non sarà facile, mentre Lega e Fratelli d’Italia ancora non sono pronti a dialogare con gli azzurri in termini unitari. Certo, giorno dopo giorno la possibile candidatura a sindaco di Filippo Mancuso, non necessariamente in quota Lega, si va facendo strada ma i tempi non sono maturi per provare a coagulare e aggregare anche quel “mondo di mezzo” di cui sopra, perché ci sono anche equilibri nazionali e regionali da considerare. Ma probabilmente sono ragionamenti che vanno troppo avanti nel tempo: il presente è il prossimo Consiglio comunale, la prima prova di tenuta del “Fiorita Ter”. (a. cant.)

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