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il riconoscimento

“Italianesi” del regista calabrese Saverio La Ruina vince al Tirana Film Festival

Il documentario, realizzato con il sostegno della Calabria Film Commission, racconta la storia di circa 25 mila italiani rimasti bloccati in Albania dopo la guerra

Pubblicato il: 29/09/2024 – 10:48
“Italianesi” del regista calabrese Saverio La Ruina vince al Tirana Film Festival

TIRANA Il documentario “Italianesi”, diretto da Saverio La Ruina, ha vinto alla 22° edizione del Tirana Film Festival, nella categoria Panorama Reflecting Albania. Il film è stato presentato in anteprima mondiale lo scorso 24 settembre all’Agimi Art Center di Tirana, alla presenza del regista, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, Alessandro Ruggera, e della Calabria Film Commission. Italianesi, prodotto da Scena Verticale e realizzato con il sostegno della Calabria Film Commission, è un documentario che racconta, attraverso le testimonianze dei protagonisti, un pezzo di storia italiana semisconosciuto. Ispirato alla storia individuale portata in teatro dallo stesso regista nel 2011 (Premio Ubu 2012 come miglior attore e nomination per il miglior nuovo testo italiano).

La soddisfazione del regista

«Sono davvero felice di questo Premio – ha dichiarato il regista Saverio La Ruina – ancor di più di far conoscere un pezzo di realtà misconosciuta che riguarda il destino di migliaia di italiani fino al 1955. Condivido ciò che mi ha detto un amico cineasta albanese: guardare quello che è successo a questi italiani durante quei decenni in Albania è un modo per gli albanesi di guardarsi da fuori e riflettere in modo nuovo sul destino di tutta la popolazione albanese durante la dittatura».

Sinossi

Una pagina sconosciuta della storia italiana ed europea. Alla fine della seconda guerra mondiale, circa 25.000 italiani, tra civili e militari, rimasero bloccati in Albania. La maggior parte verrà rimpatriata ma centinaia vi resteranno bloccati fino alla caduta del regime comunista nel 1991. Pierino Cieno, uno dei tanti figli di genitori italiani e albanesi, fu internato con la madre prima nel campo di Savër e poi a Belsh. Solo alla caduta del regime, dopo quarant’anni vissuti nel sogno del padre e dell’Italia, conosce la libertà e va in Italia alla ricerca del padre. Come lui, circa quattrocento cittadini italiani e i loro discendenti furono rimpatriati nel 1991 dal Governo italiano tramite l’operazione C.O.R.A., convinti di essere accolti come eroi ma paradossalmente condannati a essere italiani in Albania e albanesi in Italia: Italianesi, appunto.

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