CATANZARO Il blitz è servito. Il centrodestra vince sostanzialmente le elezioni per individuare il Direttivo dei Comuni che governeranno l’Arrical, l’Authority ambientale creata due anni e mezzo fa dal governatore Roberto Occhiuto. Elezioni ovviamente particolari, perché addirittura di terzo grado, essendo riservate solo ai sindaci della Calabria, ma elezioni dall’evidente contenuto politico, evidente per tutti tranne che per il centrosinistra, arrivato impreparato all’appuntamento con il voto e rimasto “spiazzato” com’era già avvenuto con la presidenza dell’Anci Calabria. Il gruppo del Pd in Consiglio regionale aveva anche chiesto il rinvio delle elezioni Arrical con una nota che è apparsa a tutti come un’ammissione di debolezza e di imbarazzo. Il Direttivo uscito dal voto di ieri è composto di 40 rappresentanti dei Comuni, tra questi i sindaci dei capoluoghi e i sindaci di due città importanti quanto un capoluogo come Lamezia Terme e Corigliano Rossano: sul piano numerico ovviamente la conta non è semplicissima perché a diversi sindaci che comporranno l’assemblea non è facile dare una precisa coloritura politica, ma la narrazione di una maggioranza di primi cittadini nelle mani del centrosinistra è stata sicuramente ribaltata, se si leggono bene le dinamiche del voto sui territori.
Considerando i 33 seggi da eleggere, infatti, il centrodestra sicuramente vince in provincia di Catanzaro, con 4 sindaci eletti su 5, di Cosenza, con almeno 9 sindaci su 15, e di Reggio Calabria, con 5 sindaci su 9, e anche sono di centrodestra su Crotone almeno due dei tre sindaci eletti. Diverse le “incursioni” del centrodestra nelle maglie – e nei ritardi – del Pd e del centrosinistra, che si è messo in moto all’ultimo momento sull’Arrical, sottovalutando forse i risvolti anche politici di queste elezioni, che sono certo “sui generis” ma sono pur sempre elezioni. Intanto, per la coalizione guidata dal vicesegretario nazionale di Forza Italia Roberto Occhiuto è un altro punto a favore, realizzato con la decisiva “regia” di Forza Italia dal coordinatore regionale Francesco Cannizzaro, che a Reggio sbaraglia il campo e la concorrenza del dem Giuseppe Falcomatà. “Stato maggiore” azzurro mobilitato, al punto che tra gli eletti c’è il vicecoordinatore regionale Sergio Ferrari quale sindaco di Cirò Marina, e in generale del centrodestra. A esempio, a Catanzaro non è sfuggito la presenza, nelle ultime ore del voto e nello spoglio, dei big di Fratelli d’Italia come il vicepresidente della Giunta regionale Filippo Pietropaolo e il consigliere regionale Antonio Montuoro, e della Lega tra cui il presidente della Provincia Amedeo Mormile, vicinissimo al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, insieme al coordinatore provinciale di Fi Marco Polimeni. Il Direttivo di Arrical ora sarà chiamato quanto prima a eleggere al proprio interno il presidente e il centrodestra sembra presentarsi in una posizione di forza: nei giorni scorsi è trapelata l’indiscrezione di una convergenza del voto da arte dello schieramento di governo alla Regione sul sindaco di Crotone Vincenzo Voce, negli ultimi tempi in grande sintonia con Occhiuto, un nome che peraltro potrebbe avere appeal anche in settori del centrosinistra. Un centrosinistra che ha dalla sua la gran parte dei sindaci delle grandi città (5 su 7), ma potrebbe non bastare. Comunque, lo step elettorale è stato consumato: non si escludono appendici di ricorsi (la procedura elettorale prevista dalla legge istitutiva di Arrical è in effetti parecchio arzigogolata) ma il quadro oggi è questo. E però, la cosa in effetti più importante: al di là del colore “politico” quello che conterà è che Arrical non diventi un “carrozzone” improduttivo come l’Aic che ha soppiantato. (a. cant.)
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