CATANZARO «Non ho bisogno di analisi del sangue. Ma un conto sono le battaglie ideali, un conto è la realtà: il centrosinistra a Catanzaro non è autosufficiente». Così il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita nel suo intervento al Consiglio comunale dopo il varo della nuova Giunta cittadina, una Giunta nominata al fondo della verifica e della crisi di maggioranza risolta con l’uscita dell’area del forzista Antonello Talerico e con un esecutivo di impronta di centrosinistra, grazie anche all’appoggio esterno degli ex avversari di Azione. All’ordine del giorno della seduta “le comunicazioni della nomina dei componenti della giunta comunale e del vice sindaco”.
L’esordio di Fiorita: «L’azzeramento della Giunta, in presenza anche di una decisione anticipata verbalmente da Talerico, è stato anche doloroso ma necessario. Bisognava evitare il rischio di un lungo commissariamento che avrebbe prodotto un danno irreversibile alla città. Voglio dire una cosa molto chiara in favore di tutti i consiglieri comunali, anche di chi mi critica: non è possibile far passare il messaggio che l’unico interesse dei consiglieri comunali è quello di non voler rinunciare alle indennità. Se qualcuno vuole coprire di fango consiglieri che si sono guadagnati il campo con il loro lavoro lo faccia pure, ma sappia che questa è una infamia». Il percorso per la nuova Giunta: «E’ stato fondamentale – ha sostenuto Fiorita – partire dallo schieramento che mi ha candidato sindaco ma altrettanto fondamentale aver aperto una interlocuzione a costo zero e senza nessuna pretesa con gruppi civici e con singoli consiglieri. Per questo ho deciso, in accordo con le forze politiche, di coinvolgere più direttamente i consiglieri comunali: non assessorati ombra ma responsabilizzazione su temi importanti. C’è stata una preziosa e utile semplificazione del quadro con la riaggregazione delle forze progressiste da un lato e di quelle del centrodestra dall’altro. Quanto alla cifra dell’amministrazione, non c’erano e non ci sono dubbi: sono un sindaco che si è schierato contro l’autonomia differenziata, ha promosso una petizione contro le posizioni razziste di Vannacci, ho soccorso sotto la pioggia centinaia di migranti sbarcati a Lido. Non ho bisogno di analisi del sangue. Ma – ha specificato il sindaco – un conto sono le battaglie ideali, un conto è la realtà: il centrosinistra a Catanzaro dentro e fuori quest’aula non è autosufficiente, ha bisogno di allearsi con movimenti civici di area moderata, il civismo è la mia cifra e forse è stato il segreto del mio successo e resta centrale».
Per Fiorita ora «due strumenti regoleranno l’azione della nuova Giunta: l’orologio e il calendario. Non siamo stati a pettinare le bambole in questi due anni, parafrasando Bersani, ma dobbiamo raccogliere i frutti del lavoro fatto finora e nel contempo fissare obiettivi programmatici concreti e coerenti, come ci chiede il gruppo consiliare di Azione che in piena autonomia ha deciso di verificare la possibilità di incidere sulle scelte strategiche della città. Il professore Valerio Donato – ha ricordato il sindaco nel suo intervento in aula – è stato il avversario al ballottaggio, ed è evidente che per lungo tempo le nostre diverse traiettorie hanno prodotto incomprensioni: poteva legittimamente cogliere il momento per una rivincita e una rivalsa, invece ha imboccato la strada di una fiducia condizionata, senza nulla pretendere e rinunciando alla possibilità di entrare con personalità nella Giunta. La partita ora si gioca su quello che faremo e sul tempo in cui lo faremo. Non abbiamo 20 anni ma tre anni ma abbiamo tempo sufficiente e siamo nelle condizioni di consegnare nella primavera del 2027 una città migliore di quella che abbiamo trovato». (a. c.)
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