CROTONE «Il tema delle bonifiche di Crotone è l’emblema delle carenze, negligenze, disinteresse assoluto delle istituzioni, delle classi dirigenti, rispetto alla salute ed alle vite delle persone. Il servizio di presa diretta non ha fatto altro che evidenziare lo stato in cui versa la vicenda Crotone che sconta, oltre al declino del territorio, l’abuso che lo Stato, attraverso la partecipazione pubblica (Eni) ha compiuto negli anni verso le fragilità del sud e dei territori, rispetto a politiche industriali e disastri ambientali consumati sulla pelle delle persone. Quello che fa specie è l’immobilismo e la connivenza istituzionale verso Eni avvenuto negli anni, è l’atteggiamento subalterno nei confronti dello stesso». Lo dichiara il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato che spiega: «Il tasso di radioattività della superficie dell’area ex Pertusola emersa dalle verifiche Arpacal, l’alto tasso di incidenza tumorale risultato dai diversi rapporti, dovrebbe indignare e far prendere le contromisure sanitarie ed ambientali per mettere in sicurezza l’Intera area e la salute dei cittadini». «Serve – aggiunge il Segretario – un’immediata ed aggiornata indagine epidemiologica da parte dell’istituto superiore della sanità. Occorre immediatamente rivedere la legge regionale sui rifiuti che, equiparando i rifiuti speciali a quelli ordinari, di fatto autorizza nuove discariche in Calabria, facendo un enorme regalo ad Eni, consentendo di lasciare i rifiuti tossici in Calabria. Non convincono le posizioni della giunta regionale, del consiglio regionale, del sindaco di Crotone, della struttura commissariale che su questo tema sono stati contraddittori e tardivi nelle azioni. È tempo delle responsabilità e delle scelte». «Crotone, che vive una dimensione di isolamento storico e sconta un abbandono graduale dello Stato e delle istituzioni necessita di un rilancio e di un’attenzione particolare. Le bonifiche sono assolutamente necessarie, così come sono necessari investimenti sostenibili, su sviluppo, sanità e lavoro. Occorre – conclude Sposato – aprire vertenze territoriali su punti specifici a partire dalla vertenza Crotone».
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