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La maledizione del Pronto Soccorso di Cosenza: la fuga dei primari tra motivi personali e sentimentali

Da Scrivano a D’Urso fino ad arrivare al passo indietro di Di Leo che ricorda la rinuncia di Eugenio Gaudio a Commissario alla Sanità calabrese

Pubblicato il: 03/10/2024 – 14:25
di Francesco Veltri
La maledizione del Pronto Soccorso di Cosenza: la fuga dei primari tra motivi personali e sentimentali

COSENZA Maledizione, terrore o, semplicemente, viene da pensare che il Pronto Soccorso dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza proprio non riesce ad avere l’appeal che meriterebbe sui dirigenti medici chiamati a gestirlo. Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli incarichi di Direttore dell’Emergenza Urgenza del nosocomio bruzio abbandonati in tempi record.
Lo scorso 5 aprile, tramite pec inviata al Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Vitaliano de Salazar, aveva rassegnato le sue dimissioni Pietro Scrivano. «Motivi di carattere personale», questa la motivazione di quello che dal 2022 era diventato Direttore della Uoc Medicina Chirurgia Accettazione Emergenza dell’Annunziata di Cosenza (in servizio nell’Azienda ospedaliera cosentina dal 1997).
Il posto di Scrivano era stato occupato da Domenico Leonardo Urso, 53 anni di Cassano allo Ionio, laureato in medicina all’Università di Siena (secondo in graduatoria dietro a Scrivano). Quest’ultimo, il 5 luglio, aveva preso parte all’inaugurazione del nuovo Pronto Soccorso cittadino con tanto dichiarazioni entusiastiche. «L’impressione positiva – aveva evidenziato in quella circostanza – rispetto alla gestione che il nuovo management aziendale ha inteso dare rispetto al miglioramento delle condizioni di sovraffollamento del pronto soccorso». Urso si era detto soddisfatto di aver «trovato già l’istituzione del bed manager, ho trovato la volontà dell’azienda a fronte di un numero di prestazioni che sono elevatissime». Dopo poco più di un mese, però, come un fulmine a ciel sereno, ecco arrivare le sue dimissioni. Evidentemente D’Urso si sarà scontrato con la dura realtà dei problemi cronici di un reparto da anni in affanno, con un organico esiguo tra medici e infermieri e conseguenti lamentele dei pazienti. «Non ci saranno conseguenze», aveva commentato il Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Vitaliano De Salazar, annunciando un nuovo concorso».

cosenza uomo ferito pronto soccorso
Il Pronto Soccorso di Cosenza


Negli ultimi giorni, l’ennesimo colpo di scena. Il 29 settembre il dottor Rocco Di Leo (63 anni di Rocca Imperiale, dirigente del pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro, in Basilicata), dichiara di aver firmato il contratto di Direttore dell’Emergenza Urgenza dell’ospedale Annunziata di Cosenza «in un progetto di rilancio e consolidamento». Di Leo si affretta anche a smentire alcune voci insistenti che preannunciano un suo immediato ripensamento: «Mi corre l’obbligo morale e professionale di smentire la notizia di un mio presunto ripensamento. Ho firmato il contratto di Direttore dell’Emergenza Urgenza dell’ospedale Annunziata di Cosenza, in un progetto di rilancio e consolidamento. Policoro mi ha dato tanto e io credo di aver restituito altrettanto. Prenderò servizio nell’ospedale di Cosenza consapevole della sfida che mi aspetta, ma attratto dal processo di trasformazione in corso, che inaugura un nuovo tempo per la sanità pubblica». Parole che, però vengono meno dopo appena tre giorni, esattamente il 2 ottobre, ufficializzate da una sarcastica nota stampa della Direzione Aziendale dell’”Annunziata”. «La Direzione – aveva riportato il comunicato – prende atto del ripensamento per ragioni, cosiddette “sentimentali”, dallo stesso Di Leo. Non c’è altro da aggiungere. L’Azienda, comunque, aveva considerato questa eventualità ed una volta esperita la graduatoria vigente, può finalmente dare seguito ad un concorso pubblico al quale, ci si augura, possano partecipare professionisti in grado di affrontare un progetto impegnativo, ma pieno di soddisfazioni e che richiede competenza, professionalità e soprattutto personalità. Nel frattempo il Pronto Soccorso continuerà ad essere egregiamente governato dal dottor Pino Pasqua».
Le «ragioni sentimentali» con cui Di Leo avrebbe giustificato il suo repentino passo indietro, ricordano quelle, per certi versi più illustri, dell’ex rettore della Sapienza di Roma Eugenio Gaudio che nel 2020, in piena emergenza Covid, fu il terzo Commissario alla Sanità calabrese a rinunciare all’incarico affidatogli dal Consiglio dei ministri.

Eugenio Gaudio

«Motivi personali e familiari me lo impediscono», aveva puntualizzato Gaudio in un’intervista rilasciata a Repubblica, aggiungendo però un dettaglio rimasto nella memoria non solo dei calabresi: «Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare». (f.veltri@corrierecal.it)

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