COSENZA Venti di burrasca soffiano sulla terza candelina dell’amministrazione Caruso, tra sentenze, passaggi delicati in consiglio comunale e una crisi latente consumata sul tema del referendum per la città unica. Sarà una settimana a suo modo (se non decisiva) nodale quella che si apre domani a Cosenza. È infatti prevista la ripresa del processo De Cicco, con le discussioni in vista della sentenza, e due giorni dopo è in programma la seduta del Consiglio comunale con all’ordine del giorno la costruzione del mega albergo di Vaglio Lise – in mezzo una riunione di maggioranza proprio sul “balletto” dei comunicati sulla città unica registrato la settimana scorsa.
È qui, sulla cementificazione che torna prepotentemente ad essere tema dell’agenda politica, che inizia la prima grana: il passaggio in aula, stando a quanto ha fatto notare il consigliere di minoranza Francesco Caruso, ingegnere prima che sfidante del suo omonimo alle elezioni di tre anni fa, sarebbe la dimostrazione che rispetto al progetto originario è prevista una variazione nella volumetria della struttura che cambierà, secondo i piani, il volto della popolosa periferia cosentina (per inciso prima o poi si dovrà riflettere su come, proprio su via Popilia, la riqualificazione sia da scrivere più che all’intervento istituzionale, a quello dei privati siano essi grandi gruppi della grande distribuzione organizzata o costruttori).
La vicenda del costruendo hotel presenta anche un profilo di opportunità politica dal momento che Gianfranco Malara, tra i progettisti dell’albergo così come della torre Arborea altrettanto colossale firmata 3R (Fabrizio Rizzuto)che sta prendendo forma nel tratto iniziale di viale Mancini, e anche membro della Consulta dell’urbanistica di Palazzo dei Bruzi per come immaginato nel marzo del 2022 dal sindaco Caruso e dall’assessore al ramo.
Il campo largo vacilla? No, almeno a sentire i consiglieri – eccetto Bianca Rende che ufficialmente non fa parte della maggioranza – che hanno gettato acqua sul fuoco delle polemiche, ma solo a due giorni di distanza, da una prima presa di posizione e dopo che il sindaco Caruso pare avesse minacciato le dimissioni. Furia francese e ritirata spagnola, è sembrato di vedere lo scontro di ieri Lega-Tajani sullo Ius Italiae, prima deflagrato e poi rientrato a mezzo dichiarazioni postume: intanto il centrodestra col pallottoliere alla mano aveva già iniziato a fare i conti sui numeri di un eventuale blocco avverso al primo cittadino, ma è un dato politico che – a leggere le firme di quel primo documento – sia il gruppo Pd che quello socialista presentano allo stato due anime, una “dissidente” sul tema città unica (Fuorivia-Golluscio-Frammartino, Mazzuca e Mascaro assieme ai 3 espulsi, per ora solo sulla carta, Graziadio-Tinto-Trecroci) e una “governativa” (Turco, Ciacco, Penna, Cozza, Alimena, De Paola, D’Antonio, Costanzo, Commodaro, Savastano). Persino il gruppo di De Cicco ha registrato uno “smottamento” al suo interno con Daniela Puzzo e Francesco Gigliotti, anche loro tra i 13 firmatari del documento di giovedì scorso.
Il tutto mentre uno spettro si aggira, in realtà da tempo, nei corridoi di Palazzo dei Bruzi: il rimpasto di giunta. Passaggio che dopo i tanti rinvii potrebbe concretizzarsi proprio alla fine di questa fase convulsa. Rimescolamento di deleghe e figura tecnica a parte, residua da individuare chi andrà a occupare la casella spettante al Pd.
Dalla federazione de-adamizzata dal segretario Pecoraro potrebbe arrivare l’indicazione di Maria Locanto, presidente dei dem cosentini e figura “di garanzia” nel partito, filo diretto romano con Francesco Boccia e rapporti con Elly Schlein e l’emergente Jasmine Cristallo: per il dopo-Funaro un nome che manterrebbe le quote rosa e sarebbe forse meno divisivo di quello di Francesca Cassano, area Iacucci ma con molte, forse troppe interessenze che poco hanno a che fare con la politica e molto con la sua attività professionale.
Per la giunta di Franz un terzo compleanno tribolato, aspettando la segretaria Schlein a Mormanno in chiusura di una settimana movimentata come poche altre. (e.furia@corrierecal.it)
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