CITTA’ DEL VATICANO – “Non dimentichiamo che per gli sposi è essenziale essere aperti al dono della vita, dei figli, che sono il frutto più bello dell’amore, la benedizione più grande di Dio, fonte di gioia e di speranza per ogni casa e per tutta la società. Fate figli, fate figli. Ieri avuto una grande consolazione: era il giorno della Gendarmeria. Uno era con i suoi 8 figli, era bellissimo”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus. Quella di Bergoglio è stata anche una riflessione più ampia sul matrimonio. “Al tempo di Gesù la condizione della donna nel matrimonio era di grande svantaggio rispetto a quella dell’uomo: il marito poteva cacciare, ripudiare la moglie, anche per motivi futili, e ciò veniva giustificato con interpretazioni legalistiche delle Scritture”, ha spiegato, “per questo il Signore riconduce i suoi interlocutori alle esigenze dell’amore. Ricorda loro che donna e uomo sono stati voluti dal Creatore uguali nella dignità e complementari nella diversità, per poter essere l’uno per l’altra aiuto, compagnia, ma al tempo stesso stimolo e sfida a crescere”. “Perché ciò avvenga”, ha proseguito, “c’è la necessità che il loro dono reciproco sia pieno, coinvolgente, senza mezze misure: questo è l’amore. Che sia l’inizio di una vita nuova, destinata a durare non ‘fino a quando mi va’, ma per sempre, accogliendosi reciprocamente e vivendo uniti come una carne sola”. Certo, ha riconosciuto il Papa, “questo non è facile, richiede fedeltà, anche nelle difficoltà, rispetto, sincerità, semplicità. Richiede di essere disponibili al confronto, a volte alla discussione, quando ci vuole, ma sempre pronti al perdono e alla riconciliazione. E mi raccomando: marito e moglie litigate, tutto quello che volete, a patto di fare la pace rima che finisca la giornata. La guerra fredda del giorno dopo è pericoloso. Mai finire la giornata senza fare la pace”.(AGI)
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