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‘Ndrangheta a Reggio, i dissidi tra il clan Libri e la costola gallinese: «Li risolse Totò Libri»

Nei racconti di Davide Bilardi il ruolo di Emanuele Quattrone e il messaggio dal carcere a Totò Libri per «convincerlo non mettersi contro Carmine De Stefano»

Pubblicato il: 07/10/2024 – 7:01
di Mariateresa Ripolo
‘Ndrangheta a Reggio, i dissidi tra il clan Libri e la costola gallinese: «Li risolse Totò Libri»

REGGIO CALABRIA «Totò Libri diceva di essere riuscito a sanare una serie di questioni problematiche in seno alla cosca Libri. Mi parlò dei contrasti tra Filippo Chirico ed Emanuele Quattrone, capo locale di Gallina per conto degli stessi Libri». A raccontarlo ai magistrati della Dda di Reggio Calabria è il collaboratore di giustizia Davide Bilardi. Nei verbali entrati a far parte del processo “Garden” in corso a Reggio Calabria, il 49enne, facendo riferimento ai rapporti con Totò Libri ed Edoardo Mangiola e a quello che i due gli avrebbero raccontato, ha rivelato che «lo stesso Totò era fiero di essere riuscito, dopo l’arresto di Filippo Chirico, a risolvere i dissidi con Emanuele Quattrone e riappacificare la costola gallinese con la casa madre». «Pur essendomi originariamente inserito nel contesto criminale arcoto, ed in particolare, in quello riconducibile alla famiglia Tegano, come ho già riferito ho sempre avuto un profondo legame con Totò Libri ed Edoardo Mangiola, esponenti apicali della cosca Libri», ha spiegato Bilardi, aggiungendo che «Totò Libri era “ossessionato dalla ‘ndrangheta”, pur provenendo da una famiglia perbene. È divenuto il reggente della cosca Libri su indicazione di Filippo Chirico. Edoardo Mangiola era un esponente di altissimo rilievo nella cosca Libri (addirittura, secondo me, più influente dello stesso Totò Libri, perché più operativo di lui».

Dal carcere il messaggio di Quattrone a Libri

E il racconto di Bilardi sulle tensioni del clan Libri con la costola di Gallina si fa più dettagliato:« Per quanto dettomi dal Libri, tutto ciò che riguardava la ‘ndrangheta di Gallina (in primis le estorsioni) doveva passare da Emanuele Quattrone», rivela. Racconti che fanno riferimento a un arco temporale ben preciso che va dal 2017 al 2020: «La mia frequentazione ed il rapporto di intensa solidarietà con Totò Libri iniziarono nel 2017, pertanto quando mi riferisco alle confidenze da lui a me fatte, si tratta di vicende comprese tra il 2017 ed il febbraio 2020». Prima il Covid e poi l’inchiesta “Malefix”, secondo quanto raccontato dal collaboratore di giustizia, allontaneranno i due. La conoscenza con Emanuele Quattrone, arrestato anche lui come Bilardi nel corso dell’operazione “Atto Quarto” della Dda di Reggio Calabria, avverrà in carcere. E proprio Quattrone – a detta di Bilardi – avrebbe inviato un messaggio dal carcere a Totò Libri: «Non so bene se tramite qualche appartenente alla polizia penitenziaria o con altro escamotage», spiega, parlando di «una lettera dal carcere: con questa missiva – rimasta inascoltata – si cercava di convincere Libri a non mettersi contro Carmine De Stefano».

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