LAMEZIA TERME In un alcuni casi i voti passavano da “6” a “7”, in altri da “8” a “9” o, addirittura, fino al 10. Le materie erano per lo più disegno e storia dell’arte oppure lingua e cultura latina, e in alcuni casi scienze naturali e scienze motorie. Ma non solo. È capitato anche che nel verbale della commissione per le valutazioni delle candidature tutor relativi ai PON del 2019, venisse attestata la presenza di un componente della commissione. Sono queste, a vario titolo, le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Catanzaro nei confronti di nove persone, tra dirigenti e docenti del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia Terme, oltre che di un appartenente alla Guardia di Finanza, ai quali è stata notificata la chiusure delle indagini.
Nella chiusura indagine, firmata dal pm Domenico Assomma, l’accusa è convinta di aver fatto luce su una sorta di “sistema” attuato all’interno di quello che, nel 2022, era stata definito da Eduscopio la migliore scuola della Regione. Nel mirino dell’inchiesta c’è la dirigente del liceo lametino, Teresa Goffredo, che – sempre secondo l’accusa – in qualità di pubblico ufficiale e di operatore del sistema, con il proprio account si sarebbe «introdotta abusivamente nel sistema informatico o telematico del registro scolastico elettronico», protetto da misure di sicurezza, e «avrebbe apportato alterazioni sul registro elettronico». Stesse accuse nei confronti della docente Maria Rosaria Rocca: per alcuni studenti il voto sarebbe passato da “8” a “9”, per altri da “10” a “9” o, in alcuni casi, a “8”.
L’indagine della Procura catanzarese ha messo nel mirino anche un docente, Giovambattista Chirillo. Secondo l’accusa, in questo caso sarebbero stati alterati i dati riportati nel registro elettronico «relativamente a 14 ore di attività» il 30 e 31 gennaio 2022 e 10 ore modificate, invece, il 25 novembre del 2021 quando – secondo il pm – sarebbero state effettuate «alla 7a ora ed “in presenza” quando nella stessa giornata e nelle giornate attigue era invece in DDI – Didattica a Distanza Integrata. Si tratta, in questo caso, di una combinazione di insegnamento a distanza e in presenza, per creare un ambiente di apprendimento ibrido. Occhi puntati anche sui “Giochi sportivi studenteschi” svolti tra il 10 gennaio 2020 al 2 marzo. In questo caso, secondo l’accusa, le docenti Adamo ed Anania «avrebbero percepito un compenso supplementare corrispondente a 20 ore di impegno lavorativo», formando falsi fogli di presenza degli alunni relativamente alle attività di miglioramento dell’offerta formativa. In un caso il foglio riporta una «una evidente e approssimativa alterazione dell’anno», in un altro l’elenco indica nomi di alunni frequentanti la prima classe del liceo ma che non erano presenti nell’anno scolastico 2019/2020 in quanto frequentanti ancora la 3a media.
Nella chiusura indagini c’è anche un capitolo dedicato ad accuse integranti mobbing sul posto di lavoro «a danno specifico dei docenti da lei stessa pubblicamente definiti “dissidenti”» anche in quanto «legittimamente collocati su posizioni non conformi o critiche rispetto alle proposte o alle opzioni inerenti a ogni aspetto della gestione dell’istituto da parte della dirigente». Nell’elenco ci sono svalutazioni pubbliche delle preparazione professionale oppure la calendarizzazione di esami integrativi nei giorni liberi e procedimenti disciplinari inoltrati all’Ufficio scolastico regionale per ipotesi di addebito pretestuose ed infondate. In questo modo, secondo il pm, avrebbe creato «illecitamente un clima di sottomissione generale del personale docente, restio, per il timore di ritorsioni, ad assumere posizioni critiche nei confronti della dirigente scolastica su qualsiasi questione professionale o amministrativa all’interno dell’istituto», nei confronti tre docenti.
La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini anche per Renato Molinaro, maresciallo della Guardia di Finanza, in servizio come responsabile della aliquota G.d.F. della Sezione di pg della Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Secondo l’accusa, infatti, si sarebbe introdotto abusivamente nella banca dati del Sistema Informatico della Cognizione Penale, protetto da misure di sicurezza, effettuando consultazioni sui procedimenti penali su «istigazione di Carlo Luigi Isabella e Maria Piera Adamo». Sarebbero decine gli accessi effettuati dal finanziere, tutti registrati dal sistema, ma – per la Procura – considerati un abuso di poteri di ufficio. (g.curcio@corrierecal.it)
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