14 gol totali in otto partite di campionato, sette a testa. L’avvio di stagione di Catanzaro e Cosenza non può dirsi certo esaltante, almeno per quanto riguarda i rispettivi reparti offensivi. Proprio lo scarso apporto degli attaccanti giallorossi e rossoblù sta incidendo non poco sul cammino in campionato delle squadre guidate da Fabio Caserta e Massimiliano Alvini. Ma se i Lupi possono recriminare per la partenza di Gennaro Tutino, autore lo scorso anno di 20 gol, sostituito con ottimi elementi di prospettiva ma non ancora affermati in cadetteria, le Aquile finora non hanno sfruttato l’enorme potenziale offensivo presente in rosa. Da Iemmello (17 gol lo scorso anno) a Biasci (10), fino ad arrivare a Pittarello (6), Buso (9) e La Mantia (8), nessuno ad oggi è riuscito a convincere totalmente. Delle sette reti realizzate dal Catanzaro, soltanto tre sono arrivate da calciatori d’attacco (uno a testa tra Iemmello, Biasci e La Mantia).
Discorso simile va fatto per il Cosenza, in gol tre volte con la rivelazione Fumagalli (nello scorso torneo di C 12 volte a segno prima di passare al Como in B) e una con Strizzolo, in foto, (6 gol nello scorso torneo cadetto con la maglia del Modena). Ancora non pervenuti i vari Mazzocchi (4 gol lo scorso anno), Zilli (anche lui 4 ma in C) e Sankoh (6 realizzazione nel massimo campionato olandese).
Numeri che la dicono lunga sulle difficoltà delle due compagini calabresi, relegate nei bassifondi della classifica (senza contare, ovviamente, la penalizzazione di 4 punti inflitta al Cosenza). Soltanto Cittadella e Frosinone, con 5 e 6 realizzazioni, hanno fatto peggio. (f.v.)
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