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la confessione

‘Ndrangheta nella Sibaritide, parla Abbruzzese: «Ho fatto errori, ma non faccio parte di un’associazione»

L’imputato nel processo abbreviato, scaturito dall’inchiesta “Athena”, ha reso spontanee dichiarazioni

Pubblicato il: 09/10/2024 – 11:24
di Fabio Benincasa
‘Ndrangheta nella Sibaritide, parla Abbruzzese: «Ho fatto errori, ma non faccio parte di un’associazione»

CASTROVILLARI Si concluderà a fine ottobre la requisitoria del pm della Dda di Catanzaro, Alessandro Riello, che rappresenta l’accusa nel processo scaturito dall’inchiesta denominata “Athena”, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Occorre attendere ancora qualche settimana prima di conoscere la richiesta pena avanzata dal pubblico ministero nei confronti degli imputati che hanno optato per il rito abbreviato. Riello ha ripercorso fatti e circostanze cristallizzate nella complessa attività di indagine, tratteggiando la posizione di ogni singolo imputato.
L’operazione ha permesso di assestare un duro colpo ad una organizzazione capace di esercitare un potere egemone nel territorio della Sibaritide. Le accuse mosse a vario titolo dalla Dda di Catanzaro sono di associazione di stampo mafioso, associazione dedita al narcotraffico, estorsioni, minacce.

Le dichiarazioni spontanee di Luigi Abbruzzese

Nel corso dell’udienza ha chiesto ed ottenuto di rilasciare dichiarazioni spontanee, Luigi Abbruzzese – figlio di Franco Abbruzzese alias “Dentuzzocoinvolto anche nell’inchiesta “Gentlemen 1” (assolto dal reato associativo). Nell’ambito dell’inchiesta “Athena”, invece, sono emerse le confessioni rese dal pentito Celestino Abbruzzese alias “Micetto” in merito alla caratura criminale di Abbruzzese. “Dentuzzo”, nel 2007, decise di conferire «i propri meriti al figlio Luigi. In particolare, mi diceva che lo aveva nominato “capo indiscusso”». Sul punto, la posizione di Luigi Abbruzzese è chiara: «Non faccio parte di nessuna associazione mafiosa, i miei errori li ho fatti e per questo sto scontando una condanna a più di 20 anni per droga. Ho commesso degli errori in passato perché vengo dalla sofferenza, sono cresciuto senza un padre, perché sempre detenuto, non avevamo all’inizio neanche i soldi per mangiare. Ho sbagliato, ma non faccio assolutamente parte di nessuna associazione». Abbruzzese – difeso dall’avvocata Natasha Gardi – ha proseguito nelle sue dichiarazioni soffermandosi sulle intercettazioni che lo vedono protagonista di alcuni colloqui con i familiari dopo la cattura. Riferendosi ai propri cari, Abbruzzese asserisce di aver consigliato loro di partire. «Trovatevi un lavoro onesto». Il “consiglio” rivolto ai familiari dall’imputato sarebbe seguito ad un avvicinamento ricevuto da una persona ignota con il viso coperto da un passamontagna che avrebbe suggerito allo stesso Abbruzzese di collaborare con la giustizia. «Ho risposto “che devo collaborare a fare se io non so nulla, io non so di cosa stai parlando, sono stato fuori». (f.benincasa@corrierecal.it)

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