L’abbandono della multinazionale americana Baker Hughes di un investimento di 60 milioni per un insediamento industriale al Porto di Corigliano-Rossano grida vendetta. Ci eravamo espressi a chiare lettere a favore dell’operazione un anno fa e tutte le constatazioni e analisi di 12 mesi fa restano in piedi. Ricorsi e assenza di tempi certi per investimenti che richiedono chiaro decisionismo hanno pesato sulla comunicazione ufficiale presentata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, potrebbe essere anche un bluff americano per aprire il detonatore della polemica come sta accadendo e poter sanare la miopia dei decisori.
Dibattito scadente scrivevamo 12 mesi addietro e dibattito scadente constatiamo in Calabria. Qual è la politica industriale regionale? Pratichiamo la decrescita felice oppure come canne al vento decidiamo con il lancio di una monetina in aria? Il Consiglio regionale non si è preso la briga neanche di discuterne a leggere i resoconti dell’ultima conferenza dei capigruppo. Nella terza città della Calabria, pur se alla seconda consiliatura del sindaco Stasi ci si preoccupa più del consenso spiccio invece di pensare alla programmazione. Questi “ni” incerti del primo cittadino e della sua maggioranza dove vogliono andare a parare? La risposta di Stasi mi sembra una stretta sorella delle tesi sulla biosfera proferita dal ministro Giuli sulle dichiarazioni programmatiche dei Beni culturali. Una supercazzola in politichese quella del sindaco. Addirittura anche i Verdi sono favorevoli all’investimento a leggere la dichiarazione del loro coordinatore regionale, Giuseppe Campana. Ora è sorta Questione omerica come quella che nel corso dei secoli si è accapigliata a comprendere dove fosse nato il celebre scrittore dell’Iliade e Odissea. A Vibo Valentia, a Montebello Jonico e Saline Joniche ci si è fatti avanti per chiedere di prendere il posto di Corigliano-Rossano. Sembra una lotteria ma certo non manca chi potrà dare risposte ai piani di Baker Hughes da Crotone a Taranto. Resta un dibattito di scarso valore e un’opportunità che dovremmo meglio valutare.
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Il sindaco di Casabona e del Pd (secondo i Dem: «Francesco Seminario non è più iscritto al Pd dal 2022») si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia successivo al suo arresto, avvenuto lo scorso 4 ottobre nell’ambito dell’operazione “Nemesis” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con la grave accusa per contaminazioni mafiosi. Neanche una parola ancora del suo partito che, nei confronti del suo sindaco, non ha ritenuto neanche adottare la misura della sospensione cautelativo come iscritto.
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Non l’ha toccata con leggerezza Pigi Battista la recente assoluzione di imprenditori crotonesi arrestati per mafia a Crotone in un’inchiesta di Nicola Gratteri. Nella sua rubrica su HuffPost, Battista ha formulato la polemica domanda: “Lei come si sente per tutti quei lavoratori licenziati, per gli innocenti che hanno pagato per reati mai commessi, per la reputazione di un’azienda ormai devastata da un’inchiesta che un processo ha dimostrato senza fondamento?”. Il titolo “Una domanda al procuratore Gratteri sui soliti innocenti rovinati e poi assolti”. Nessuna risposta dal procuratore di Napoli, che forse in maniera indiretta potrebbe decidere qualche riferimento domenica sera a Presa diretta su Raitre dove sarà ospite del giornalista Riccardo Iacona.
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Il Consiglio comunale di Cosenza ha dato il via libera alla costruzione di un hotel luxury alto 50 metri abitativi con 60 residence per clientela ricca. Tutto sorgerà a Vaglio Lise a via Popilia, zona periferica che ha ancora sacche di disagio sociale. L’opposizione di centrodestra a Palazzo dei Bruzi non ha partecipato al dibattito. Un Aventino abbastanza inconcludente. Se qualcuno ritiene che sia stata attuata una speculazione o una scelta sbagliata per questioni amministrative dovrebbe meglio spiegarsi, anche perché il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto, il quale aveva avviato questa scelta urbanistica da sindaco, sui social ha detto che lui da consigliere comunale avrebbe votato sicuramente a favore anche per continuare il risanamento della zona. Un’elegante bacchettata ai consiglieri del suo schieramento. A via Popilia, quartiere in cui si pensa e si discute, non si registrano però salti di gioia.
La questione merita approfondimenti dialettici al netto della scelta presa.
Un grattacielo con destinazione d’uso hotel di lusso in un quartiere abitato da residenti da reddito precario come interagiranno? Le slide presentano mostrano la nuova area con tanto verde in lontananza prospettica da perimetri caratterizzati da evidente degrado. È la città a macchia di leopardo ma i cittadini hanno esigenza di comprendere meglio e vanno accompagnato a questa svolta urbanistica. Bisogna evitare scontri di classe tra chi ruba per povertà e chi guarda orizzonti dal cielo azzurro. Siamo ancora in tempo.
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Va bene il turismo in Calabria. In particolare a Tropea ma anche nei trasporti dove si rinnova sempre più la flotta dei treni e con la massiccia presenza di Ryanair in Calabria che ha aumentato turisti e opportunità soprattutto con le nuove rotte di Reggio Calabria. Segnaliamo però un allarme che va verificato in profondità. Il Boing 737 decollato da Brindisi per Londra giovedì ha avuto dei problemi. A 40 minuti dal decollo si sono accese delle spie che hanno segnalato problemi alla strumentazione. L’aereo è tornato a Brindisi. I passeggeri sono scesi dal Boing e dopo tutti gli accertamenti sono ripartiti con 2 ore di ritardo. Ryanair è tra le dieci compagnie più sicure del mondo e nella sua quarantennale attività non ha mai registrato incidenti gravi. Però, non sappiamo dire se per fatale casualità o per cosa, negli ultimi dieci giorni si sono registrate ben 4 gravi anomalie alla compagnia, 3 delle quali a Brindisi. La prima spia si è accesa in Germania domenica scorsa. Giovedì 3 ottobre il volo Brindisi-Torino ha invece subito un principio d’incendio ad un motore mentre era in fase di rullaggio. Il primo ottobre a Bergamo il Boing 737 in arrivo da Barcellona ha visto scoppiare tutti i suoi pneumatici durante l’atterraggio. Per fortuna nessun ferito a bordo. Un approfondimento sulle cause delle quattro anomalie ci sembra dovuto. Non vorremmo che la manutenzione di aerei che volano molto di più grazie al low cost non sia all’altezza delle performance richieste. (redazione@corrierecal.it)
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