REGGIO CALABRIA Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria, presieduto da Francesco Genovese, ha annullato l’arresto del 35enne rumeno Zlatan Costel. L’uomo – assistito dagli avvocati Pasquale Foti e Antonio Tripodi – era stato arrestato un mese fa dagli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con gli operatori del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Roma “Fiumicino”, perché ritenuto uno dei responsabili dell’omicidio di Francesco Catalano, avvenuto nel febbraio del 2019.
Il Tribunale ha quindi accolto le argomentazioni della difesa, sottolineando «discrasie ed incertezze nella ricostruzione accusatoria» e ancora «rilevanti errori commessi nella ricostruzione dei fatti accaduti sia in punto di collocazione temporale degli eventi costituenti secondo l’accusa gli indizi gravi su cui fondare la richiesta poi accolta di misura cautelare in carcere in capo allo Zlatan Costel».
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I responsabili dell’uccisione non avevano lasciato scampo a Catalano: l’uomo, infatti, era stato colpito da almeno sette colpi di arma da fuoco, esplosi a distanza ravvicinata, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione, nel quartiere reggino di Arghillà. Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, hanno immediatamente consentito di inquadrare il grave fatto criminoso nel più ampio contesto della criminalità organizzata cittadina. Ed infatti, la misura cautelare eseguita lo scorso 9 settembre si colloca nell’ambito dell’Operazione “Gallicò”, condotta nel febbraio scorso dalla Squadra Mobile, dalla S.I.S.C.O. e dall’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, che ha coinvolto 18 soggetti, indagati a vario titolo per i reati di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, detenzione di armi e trasferimento fraudolento di valori.
Il 35enne si era allontanato da Reggio Calabria pochi mesi dopo il delitto ed è stato rintracciato ed arrestato, ai fini estradizionali, il 22 febbraio nel Regno Unito, a seguito di specifica attività curata dalla Squadra Mobile e, per i profili internazionali, dal servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, con il costante coordinamento della Dda di Reggio Calabria. Rientrato in Italia, l’uomo è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. (redazione@corrierecal.it)
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