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Il “nuovo” Pd dopo Mormanno. Irto: «Sempre più in campo per costruire l’alternativa»

«Cambio di paradigma da Elly Schlein: c’è un gruppo dirigente che sceglie senza imposizioni dall’alto»

Pubblicato il: 13/10/2024 – 10:35
Il “nuovo” Pd dopo Mormanno. Irto: «Sempre più in campo per costruire l’alternativa»

LAMEZIA TERME Dalla critica alla proposta, puntando sui contenuti e su una visione di Calabria su cui costruire un’alternativa di governo. Gli “Stati generali della montagna e delle aree interne” di Mormanno – terza e ultima tappa del percorso avviato a Soveria Mannelli con la conferenza programmatica e proseguito a Taverna con la festa dell’Unità – hanno rappresentato uno “snodo” per il Pd calabrese. «Da questo momento cambiamo passo», dice il segretario regionale dei dem Nicola Irto parlando con il Corriere della Calabria al termine della “due giorni” nel cuore del Pollino aperta dalla leader del partito Elly Schlein, che ha tracciato l’orizzonte per il gruppo dirigente regionale con un passaggio molto significativo. «In Calabria – afferma Irto – c’è un gruppo dirigente che si è messo in gioco ed è già al lavoro per costruire un’alternativa. E continuerà a lavorare sapendo che la segretaria Schlein ci ha caricato di responsabilità quando ha detto che dobbiamo essere noi in Calabria a lavorare e a decidere il percorso da fare. Penso che sia un cambio di paradigma straordinario».

Il bilancio degli “Stati generali delle aree interne”

Si parte da un bilancio degli Stati generali di Mormanno. Per Irto «si è trattato di uno straordinario esercizio di partecipazione a un tema importante e centrale per la vita della Calabria: la montagna e le aree interne. Una discussione ampia con tavoli di confronto con le forze sociali, con le associazioni, con le categorie produttive: dopo questa importante discussione elaboreremo un manifesto che diventerà patrimonio non solo del Pd ma anche patrimonio del dibattito pubblico politico calabrese. Con la loro presenza – sostiene il segretario del Pd calabrese – Elly Schlein e gli altri componenti della segreteria nazionale ci chiedono un investimento per costruire l’alternativa in Italia e in Calabria e su questa scia noi continueremo perché già abbiamo una prossima ampia programmazione di attività. Noi non ci fermiamo, vogliamo stare in mezzo alle persone, vogliamo parlare dei problemi della Calabria che sono tanti e che oggi il governo Meloni e il governo Occhiuto non solo non stanno risolvendo ma stanno persino aggravando».

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L’intervento conclusivo di Irto agli Stati generali delle aree interne

Il “cambio di passo”

Mormanno come la premessa per un “nuovo corso” del Pd in Calabria. Secondo Irto «c’è stato un crescendo di attività sui territori e oggi è il tempo di iniziare davvero a lavorare per l’alternativa in Italia e in Calabria, ogni nostro passo deve essere mirato a questo. Lo stiamo già facendo, dopo Mormanno c’è un cambio di passo nei contenuti perché ce lo chiedono i cittadini, ci chiedono di accelerare per costruire l’alternativa». Il valore dell’invito di Schlein al gruppo dirigente del Pd calabrese a non ripetere le liturgie, le lentezze e le divisioni del passato in vista delle elezioni, in primis le future Regionali: «Dinamiche che per fortuna – spiega Irto – abbiamo ampiamente superato, come ha detto la stessa segretaria Schlein. E’ finito il tempo di pochi che decidono per tutti. Noi convochiamo gli organismi, facciamo questi incontri a cui tutti possono partecipare, allarghiamo i nostri confini. E’ un lavoro faticoso, ma lo stiamo facendo anche con un gruppo dirigente che si è messo in gioco ed è già al lavoro per costruire un’alternativa. E continuerà a lavorare sapendo che la segretaria Schlein ci ha caricato di responsabilità quando ha detto che dobbiamo essere noi in Calabria a lavorare e a decidere il percorso da fare. Penso – aggiunge il segretario del Pd calabrese – che sia un cambio di paradigma straordinario intanto per il centrosinistra in questa regione perché vuol dire che finalmente viene riconosciuto un gruppo dirigente che è in grado di fare delle scelte e di mettere in campo un percorso senza imposizioni da parte dell’alto, da parte di nessuno».

Autonomia differenziata

C’è dunque un Pd nazionale che chiede un investimento a quello calabrese cosi come un surplus di mobilitazione sul tema “bandiera” dell’autonomia differenziata, un tema su cui il Pd Calabria ha finora dato un contributo molto consistente: «C’è una battaglia referendaria da fare, la Calabria – ricorda Irto – è stata una delle regioni che in rapporto al numero di popolazione ha una percentuale tra le più alte d’Italia nella raccolta delle firme. Questo significa che questa battaglia che ci sta unendo e ci sta facendo i nostri confini deve essere anche un patrimonio politico sul quale investire. Anche su questa traccia dobbiamo costruire l’alternativa, una coalizione che si allarga e abbracci tutti quanti si sentono davvero alternativi alla destra». Quanto al presidente della Regione Roberto Occhiuto, per Irto «continua a essere ambiguo, ormai se ne sono accorti tutti. Occhiuto ha votato l’autonomia differenziata poi quando ha capito che è scattata una scintilla con la raccolta delle firme ha provato a dire che forse bisognava fermarsi. Aveva l’occasione qualche settimana fa in Consiglio regionale di votare la mozione dell’opposizione che prevedeva l’impugnativa della legge e non l’ha fatto. E’ il teatro dell’inganno, siamo davanti a una tattica politica che però si fa pesare sulla testa dei calabresi per un tornaconto personale». (a. cant.)

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