Pochi mesi dopo avere subito un delicato intervento alla testa per la rimozione di un tipo di tumore molto raro ha partorito un bambino in ottime condizioni di salute. E’ il lieto fine di un caso che ha chiamato a raccolta esperti di varie branche della medicina, negli ospedali della Città della Salute di Torino. Le particolarità che lo rendono senza precedenti, secondo le documentazioni della letteratura medica verificate dai medici torinesi, sono la particolare patologia, un tumore raro della cartilagine, che di solito colpisce le ossa lunghe e che invece questa volta si è manifestato all’interno del cranio, e l’intervento su una donna in gravidanza. La paziente, 36 anni, seguita dal reparto di ostetricia di Ostetricia e Ginecologia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna diretto dalla professoressa Chiara Benedetto, era al terzo mese di gravidanza quando sono insorti i sintomi – disturbi alla vista – che hanno convinto i medici sulla necessità di approfondimenti. La risonanza magnetica ha scoperto una lesione tumorale di un centimetro e mezzo, che si stava sviluppando in una parte del cranio dove iniziava a comprimere i nervi che controllano i movimenti oculari. L’unica opzione – secondo quanto hanno concordato i medici – era l’intervento neurochirurgico, che è stato condotto con una tecnica mini-invasiva endoscopica, passando dalle narici per arrivare al centro della scatola cranica, dove si era sviluppato il condrosarcoma.
L’operazione, durata circa 3 ore, è stata eseguita alle Molinette di Torino da un’equipe guidata dal dottor Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del asicranio e Ipofisaria dello stesso ospedale, e dalla dottoressa Federica Penner, afferenti al dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Vincenzo Villari. Alla 38/a settimana di gravidanza, il parto con taglio cesareo. Ora la mamma, che dovrà proseguire le cure per il tumore, e il bambino, nato con il peso di 3 chili e 90 grammi, sono entrambi a casa. “Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa – commenta Chiara Benedetto – Il risultato è stato ottenuto grazie a un grande lavoro di squadra, multidisciplinare”. Sulla necessità di una “perfetta sinergia tra tutti i professionisti, infermieri e medici” insiste anche Zenga, che evidenzia la complessità dell’intervento, “durante una gravidanza” e “in una zona delicata ricca di strutture e vasi sanguigni”.
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