Catanzaro aveva bisogno di una gestione responsabile. Lo chiedevano i cittadini, lo ribadiamo i gruppi di opposizione. Si è scelta la strada possibile per raggiungere l’obiettivo è dare ordine e prestigio al Capoluogo e al suo territorio. Delle considerazioni che si succedono, talune si prestano alla retorica, altre a considerare la “svolta” opportuna e coraggiosa. Ma Catanzaro e il suo territorio avevano ben altro da pensare. È sufficiente ricordare ciò che era stato fatto, dimenticandosi della razionalità nell’assegnare le competenze, ma soprattutto di pesare le capacità di ciascun “papabile”. Probabilmente non è stata capita a sufficienza ĺa gestione monca che si era costruita e la necessità di sostituire “musica e coro”. L’amministrazione Comunale aveva urgente bisogno di uscire dal “silenzio”. Non era il ritorno alle urne che pressava, ma la necessità di sollecitare un cambiamento per ottenere ciò che si sarebbe voluto e non è stato possibile avere. Il risultato della “nuova platea” va spezzettato fra tutti gli “attori” che si sono impegnati a trovare il modo per risolvere i problemi di questa Città, dimostrando così capacità e volontà nel dare le giuste risposte a coloro che magari si aspettavano l’ennesimo “bluff”. Il rischio di cadere dalla padella nella brace pesava ed era in agguato. Ma per fortuna è stato superato grazie alla responsabilità delle opposizioni e, in particolare, del Partito Democratico. Altri, invece, nonostante sedettero sui banchi della maggioranza, hanno avuto l’ardire di dichiararsi “innocenti”, quando si sa che l’innocenza non “alberga” negli ambienti politici. Tanto per intenderci, si sarebbe potuto solo sbagliare, ma non lo è stato. Il che non è irrilevante nell’ambiente politico, con la “sinistra attore principale”. È stato fatto con responsabilità per evitare il rischio di una crisi che sarebbe stata (questa si) catastrofica per la Città. È stato così possibile superare quel disinteresse degli anni e dei mesi trascorsi, guardando la vicenda con “occhi da politici”, considerando il mandato più come un “potere residuale” per amministrare la Città. Chi sbaglia commette un errore, ma chi lo copre non è perdonabile! È più che un colluso! Facile alzarsi dal letto e mandare una nota ai giornali per definire la Giunta appena eletta, un “coacervo di improvvisati, politicamente impreparati”. Per loro parlano i mesi precedenti! Il consigliere Talerico ha dichiarato di aver “trascorso due anni da separato in casa, al fianco di una maggioranza concentrata più sugli incarichi che sul programma”. Se fosse stato realmente così, avrebbe dovuto capire di aver “tradito” persino il suo partito, desideroso di un altro modello di politica. Ancora più “deciso” quando ha definito l’attuale Giunta Comunale “un gruppo di improvvisati e impreparati. Incapaci di fare politica”. Sicché è vero quel detto antico, secondo il quale, “ciascuno vede ciò che vuole”!
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