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l’inchiesta

In Lombardia il «patto tra mafia, ‘ndrangheta e camorra esiste»

I giudici del Riesame di Milano, sul ricorso di 79 dei coinvolti nell’inchiesta Hydra, danno ragione alla procura

Pubblicato il: 14/10/2024 – 12:10
In Lombardia il «patto tra mafia, ‘ndrangheta e camorra esiste»

MILANO Il collegio del Riesame di Milano ha ritenuto «ampiamente dimostrato che il sodalizio contestato abbia fatto effettivo, concreto, attuale e percepibile uso – anche con metodi violenti o minacciosi – della forza di intimidazione nella commissione di delitti come nella acquisizione del controllo e gestione di attività economiche, che sono propriamente gli ambiti di attività che, secondo il parametro normativo, tipizzano la natura mafiosa del gruppo». È questo l’esito, comunicato in una nota dal presidente del tribunale di Milano Fabio Roia, sul Riesame chiesto dalla procura in merito all’inchiesta milanese ribattezzata “Hydra”. Il sodalizio «partecipato (a vari livelli) da soggetti di diversa provenienza mafiosa e con un ambito operativo si connota indubbiamente in termini mafiosi» per il collegio del Riesame.
In sintesi «si può ritenere che singoli soggetti anche appartenenti alle mafie cosiddette storiche abbiano costituito una associazione di stampo mafioso non configurabile però né come una confederazione di mafie, né come una ‘supermafia’ avendo trasferito nel sodalizio orizzontale tutti i tratti genetici delle associazioni di appartenenza».
Sono 13 le ordinanze sulle 79 posizioni depositate dal tribunale della Libertà che ha dato ragione alla tesi sostenuta, in un atto di circa 1100 pagine, dalla sostituta procuratrice della Dda Alessandra Cerreti. Nella sostanza, le due sezioni del Riesame hanno «ampiamente dimostrato” il ‘patto’ tra le mafie – Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra» quello che la procura, nell’ordinanza di oltre 5mila pagine, definisce come «sistema mafioso lombardo», una formula ripetuta come un mantra per 385 volte. Una confederazione orizzontale – 56 gli indagati a cui si contestava l’associazione – o “il consorzio” come emerge nelle intercettazioni.

I nomi

Per Cosa Nostra ci sono gli ‘storici’ Fidanzati (Giuseppe e Stefano, ndr), cosca palermitana, e i castelvetranesi con i fedelissimi dell’ex latitante Matteo Messina Denaro. Sul fronte della camorra ci sono i presunti emissari del clan Senese, radicato soprattutto a Roma, tra i destinatari dell’odierno provvedimento del Riesame c’è Gioacchino Amico, considerato dalla procura uno dei punti di vertice del consorzio mafioso. La ‘ndrangheta, invece, è quella legata alla locale di Lonate Pozzolo, a quello di Desio e alla famiglia Romeo di San Luca. Per adesso resteranno ‘virtuali’ i 13 provvedimenti disposti oggi dal tribunale del Riesame (fino alla pronuncia alla Cassazione dopo l’eventuale ricorso delle difese), mentre sono in scadenza i termini di custodia cautelare per gli 11 arrestati un anno fa dal gip Tommaso Perna. 

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