Alberto Angela nella Calabria delle Meraviglie. «Luoghi e tradizioni rendono diverso il nostro Paese»

REGGIO CALABRIA «E’ un premio per un percorso fatto assieme a tanti collaboratori, vorrei ricordare che non sono solo io, mi vedete davanti alla telecamera ma dietro c’è un lavoro di squadra, una grande preparazione. Passare la conoscenza attraverso lo schermo è una vera magia». Alberto Angela, il paleontologo, ricercatore e conduttore televisivo, figlio del celebre divulgatore scientifico Piero Angela, questa mattina all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria per il conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali. Al Corriere della Calabria, svela difficoltà e ostacoli legati dell’attività di divulgazione. «Non è facile, il percorso di divulgatore si deve adattare ovviamente ai tempi, alle tecnologie, anche a quello che la gente è abituata a sentire, cioè i linguaggi che continuano ad evolversi nel mondo delle comunicazioni».

Università, ricerca, divulgazione

Alberto Angela e la ricerca un rapporto indissolubile. «Io vengo dal mondo della ricerca, dall’università, e questa laurea mi ricorda il legame continuo tra la divulgazione e il mondo della ricerca. Sono stato strappato dal mondo degli scavi. Chissà, magari in futuro ritornerò», sorride il conduttore tv. Che poi si sofferma sui prossimi impegni televisivi. «Sono impegnato in Tv e cerco di far arrivare a tutti quello che viene scoperto soprattutto perché è importante avere la conoscenza, capire il mondo nel quale viviamo perché sta cambiando ed è meglio essere preparati».

Angela nella Calabria delle Meraviglie

La Calabria è terra di meraviglie. «L’Italia intera è una terra di meraviglie, e per quanto riguarda la Calabria possiamo citare i Bronzi di Riace, ma attenzione ci sono tanti altri luoghi, tradizioni, modi di pensare, modi di mangiare, tutto questo rende diverso il nostro Paese», dice Alberto Angela. Che chiosa: « Nel resto d’Europa c’è qualcosa che manca e che noi abbiamo: 3.000 anni di civiltà che ci sussurrano il percorso da seguire anche per il futuro». (redazione@corrierecal.it)

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