CROTONE Il commissario straordinario delegato di governo, Emilio Errigo, aveva ravvisato i presupposti di necessità e urgenza per l’esecuzione di un intervento nelle ex aree industriali ricadenti nel perimetro Sin di Crotone. Questa mattina, lo stesso commissario si è recato nelle aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol/Kroton Gres 2000 insieme a Stefania Argenti soprintendente Sabap Cz-Kr e Mario Antonini, curatore fallimentare Gres.
«Non avevo mai avuto il piacere di visitare questi luoghi che sono, come sapete, all’interno del Sin. Tutti parlano degli interventi di bonifica, e pochi della riparazione del danno ambientale», sottolinea il commissario Errigo. «L’incuria può creare anche altri danni, ragion per cui insieme alla componente specializzata dell’arma dei carabinieri cercheremo di capire se ci siano o meno situazioni che meritano attenzione. Anche per aiutare e supportare il curatore fallimentare del Tribunale a risolvere i problemi presenti».
Crotone agli inizi del 900 conosce una fase di sviluppo eccezionale e «lo testimonia il fatto che vengono costruite industrie di così grande rilevanza, ma resto sorpresa nell’appurare l’assenza di rilevanza storica nei confronti dell’area industriale – che oggi crea molte problematiche che devono essere assolutamente risolte – ma che credo possa costituire anche un esempio di architettura industriale di assoluto pregio», sostiene Stefania Argenti soprintendente Sabap Cz-Kr. Che aggiunge: «Non abbiamo di fronte dei capannoni industriali privi di significato e quindi dobbiamo far riemergere queste pagine di storia importanti ed allo stesso tempo lavorare per sanare purtroppo quello che è accaduto a causa dell’inquinamento». Per Argenti, «Crotone è una città meravigliosa che ha dato tanto nella storia».
Mario Antonini, curatore fallimentare della Gress, fa il punto sulla situazione attuale legata all’area produttiva che insiste a Crotone. «C’è una procedura fallimentare in corso e quindi vi sono tentativi di vendita competitiva necessari a restituire al mercato questo sito che è rilevante nella sua estensione, ma anche per la qualità delle utilizzazioni che potranno essere rese». Si tratta, in particolare, di un’area di 14 ettari adiacente alla statale 106: negli scorsi anni soggetta ad «un’importante opera di smaltimento di materiale potenzialmente inquinante, materiale ferroso, lana di roccia, e oggi il sito presenta ampi spazi». (redazione@corrierecal.it)
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