ROMA Le dichiarazioni rilasciate nel novembre del 2020, nel corso della trasmissione Otto e Mezzo, dall’allora procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri – secondo cui come commissario alla sanità ci vorrebbe un calabrese emigrato per studiare e formarsi – hanno evocato dolci ricordi nella mente della celebre attrice Monica Guerritore, che tira fuori dallo scrigno le proprie origini calabresi. «Sento parlare di medici straordinari che partiti da un paesino della Calabria diventano luminari della medicina – ha scritto sui propri social – e mi viene in mente mio nonno: Francesco Pentimalli». La protagonista de “La Lupa”, ricorda così il percorso del nonno materno, costellato di sacrifici e successi. «Nato a Palmi da una famiglia poverissima, studia a Napoli e viene invitato in Germania» dove farà la scoperta della vita, il così detto “sarcoma del pollo”: «Intuisce – scrive ancora Guerritore – che l’infiammazione può evolvere in sarcomi».
Una volta affermato «crea il “Regina Elena” a Roma, il primo Istituto di ricerca sul cancro, e lo dirige. Unico oncologo europeo ad essere chiamato al capezzale di Evita Peron malata di leucemia». Una personalità riconosciuta in tutto il mondo e amata anche nella sua terra d’origine, in provincia di Reggio Calabria: «Ancora oggi a Palmi fanno un gesto di saluto passando davanti alla sua casa…curava gratis tutti i suoi compaesani. Era mio nonno ed era calabrese».
Monica Guerritore è protagonista di Inganno, la serie tv Netflix uscita mercoledì 9 ottobre 2024. La serie esplora le dinamiche di una relazione tra una donna di adulta e un giovane affascinante. (redazione@corrierecal.it)
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