ROMA «Vogliamo realizzare campus in ogni regione italiana, abbiamo già immaginato, abbiamo già stazionato risorse per Mind a Milano stiamo pensando anche a Cosenza, stiamo pensando a Lecce, insomma vogliamo coprire tutte le principali regioni italiane dove imprese, Its, istituti tecnico-professionali, eventualmente anche licei, università collaboreranno, si scambieranno laboratori, esperienze didattiche, risorse, veramente da potenziare al massimo questo percorso». La afferma il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, intervenuto al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. «Tutte le indagini internazionali hanno chiarito che il cellulare in mano ai giovanissimi, ai bimbi, ai ragazzini, fa male. La dipendenza che un bambino già di 8-9 anni rischia di avere nei confronti del cellulare è qualcosa di estremamente negativo: gli studi hanno dimostrato come incide negativamente sulla creatività, sulla capacità di concentrazione, sulla fantasia. Quindi ritorniamo anche al buon vecchio diario, ritorniamo a carta e penna. Che non significa non usare i tablet, non significa non usare i computer a scopi didattici», ha detto. «Secondo un sondaggio più dell’80% dei genitori è assolutamente favorevole» allo stop dei cellulari nelle aule. «Lo sono anche i docenti – dice Valditara – E persino i ragazzi intervistati hanno capito». «Proprio l’Ocse al G7 di Trieste – spiega – ha chiarito che persino nello studio della matematica il ragazzino che studiava sul cellulare aveva dei risultati formativi inferiori poiché incide sulla capacità di concentrazione necessaria per imparare bene. Proteggiamo i nostri giovani, facciamo sì che ci sia anche qualche ora per respirare». Esortando poi i genitori, il ministro dell’Istruzione afferma: «Se vuoi far addormentare tuo figlio non dargli in mano il cellulare e poi te ne liberi. Invece raccontagli una bella fiaba, leggigli un buon libro, una bella storia». «Questa dipendenza che un bambino già a 8-9 anni rischia di avere nei confronti del cellulare è qualche cosa di estremamente negativo». Gli studi hanno dimostrato come «incide negativamente sulla creatività, sulla capacità di concentrazione, sulla fantasia. Quindi ritorniamo anche al buon vecchio diario, ritorniamo a carta e penna per questi bambini», ha detto. «Ovviamente questo non significa non usare i tablet, non significa non usare i computer a scopi didattici», precisa il ministro.
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