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l’intervista

Don Ciotti: «La Calabria sta cambiando, la ‘ndrangheta non può mortificare il valore di questa terra»

Al via oggi a Vibo Valentia la tre giorni di “Contromafiecorruzione”. il fondatore dell’associazione: «Siate orgogliosi di essere calabresi»

Pubblicato il: 18/10/2024 – 19:16
Don Ciotti: «La Calabria sta cambiando, la ‘ndrangheta non può mortificare il valore di questa terra»

VIBO VALENTIA ‘Ndrangheta, corruzione, la lotta alla criminalità in una terra «che sta cambiando». È iniziato oggi a Vibo Valentia “Contromafiecorruzione”, l’evento nazionale di Libera dedicato al contrasto alle mafie. La tre giorni dell’associazione antimafia arriva in Calabria, soprattutto «per ringraziare chi qui quotidianamente lotta e si impegna su questo territorio». Nell’auditorium della scuola di Polizia si è tenuta la cerimonia d’apertura dell’evento alla presenza del presidente e fondatore di Libera don Luigi Ciotti e dalle principali autorità civili e militari. Dopo i saluti di Pasquale Ciocca, direttore della scuola di Polizia, sono intervenuti il prefetto Giovanni Paolo Grieco, il questore Rodolfo Ruperti, il sindaco Enzo Romeo, l’assessora regionale Caterina Capponi, il vescovo Attilio Nostro, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Eugenio Bua, il comandante regionale dei Carabinieri forestali Giovanni Misceo e Maria Grazia Falduto per l’ufficio scolastico regionale. «Siamo qui – afferma don Ciotti ai microfoni del Corriere della Calabria – per riflettere, per interrogarci, ma anche per far emergere le cose belle, importanti e positive che sono state fatte in questa terra»

«Le mafie si rigenerano, serve un impegno continuo»

Raccontare il cambiamento di una terra coraggiosa, senza però sottovalutare la reazione della ‘ndrangheta e delle mafie. «Dobbiamo prendere coscienza delle cose che non funzionano: le mafie sono tornate forti sullo scenario internazionale e italiano. Sparano di meno, fanno meno rumore, ma ci sono e si sono rigenerate» continua il fondatore di Libera. «Non basta tagliare la mala erba in superficie, dobbiamo estirparlo alla radice». Una resistenza che parte dal welfare, dal garantire i diritti alle persone. «Serve un impegno culturale, educativo e di politiche sociali, cominciando dal lavoro, dalla casa, da una sanità accessibile a tutti». Soprattutto «investire, non a parole ma con i fatti, sui giovani che devono essere ascoltati, valorizzati, riconosciuti con politiche che offrono loro spazi e opportunità, altrimenti sono costretti ad andare altrove».

«Siate orgogliosi di essere calabresi»

In una regione che spesso è stata connotata come terra di ‘ndrangheta, continua don Ciotti, oggi «la Calabria sta cambiando». Anche per questo è stata scelta Vibo Valentia come sede di Contromafiecorruzione. «Proprio qui, in queste sale, tanti anni fa era nato il presidio di Libera a Vibo. Mi ricordo che per le vie della città c’erano manifesti con su scritto “Calabria libera senza Libera”. Oggi noi siamo qui». «Questa – continua il fondatore di Libera – è una terra stupenda, meravigliosa. Io vedo in tutto il mondo calabresi con i calli alle mani perché hanno sgobbato, lavorato, hanno sofferto anche nell’abbandonare la loro storia, le loro radici. Non possono essere cento o duecento clan a mortificare il valore di questa terra. Siate orgogliosi di essere calabresi». (Ma.Ru.)

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