CATANZARO I tassi sui mutui scendono, gli affitti nelle grandi città si impennano, la casa resta il bene comune preferito dagli Italiani. Ma l’investimento sul mattone è ancora conveniente? Lo abbiamo chiesto all’imprenditore Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria. «Come Ance stiamo monitorando il mercato immobiliare con grande attenzione, dall’acquisto della prima casa all’edilizia fino alle infrastrutture anche alla luce del Pnrr che offre una chance fondamentale».
C’è un timing da rispettare per l’Italia e per tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, e riguarda l’adeguamento degli immobili alla direttiva “green”. In buona sostanza, è necessario ridurre il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il 55% di questa riduzione dovrà essere ottenuta tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili. Ma qual è lo stato dell’arte in Calabria? «Drammatico – commenta Rugna – dobbiamo essere sinceri. Pensi che effettivamente a livello nazionale, quindi in Calabria ancora di più, siamo molto indietro rispetto all’obiettivo prefissato, ovvero rendere le abitazioni “green”. La deadline, a mio avviso, è decisamente difficile da rispettare, e per questo motivo dobbiamo lavorare concretamente per uscire da questo impasse perché se da una parte dobbiamo riqualificare, dall’altra è necessaria una strategia comune, concreta, obiettiva e realizzabile».
La Bce ha annunciato il nuovo taglio dei tassi sui mutui, un incentivo per tornare ad investire nel mattone. «E’ un’ottima notizia anche perché i tassi di mercato avevano raggiunto dei valori troppo elevati e quindi non era possibile ipotizzare l’acquisto di un immobile». Il presidente di Ance pensa ai giovani. «Stiamo cercando, come Ance, di garantire le condizioni affinché i nostri giovani possano trovare le condizioni migliori per tornare o restare in Calabria. Oltre all’impegno della politica, siamo anche noi determinanti nel processo che favorisce la crescita del territorio regionale».
A proposito di giovani. Sono ancora molti quelli che decidono di trasferirsi nelle altre regioni italiane per motivi di studio o lavoro. Tuttavia, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una crescita esponenziale del costo dei fitti. Un monolocale a Roma o a Milano non costa meno di 1.000/1.200 euro al mese. Una cifra decisamente inaccessibile. Che tuttavia apre a delle nuove opportunità per i giovani studenti e per le giovani studentesse: restare in Calabria, studiare negli Atenei, sostenere un costo della vita decisamente più basso rispetto alle altre regioni italiane. «Le nostre Università non hanno nulla da invidiare agli Atenei più blasonati d’Italia. Chi viene a studiare in Calabria, sicuramente non solo potrà godere dell’insegnamento di validissimi docenti, ma anche di servizi di qualità offerti dai Campus», dice Rugna. Che chiosa: «Se a queste condizioni uniamo il basso costo della vita e degli affitti sicuramente possiamo ipotizzare di invertire la rotta migratoria di coloro che, fino ad oggi, hanno deciso di lasciare la Calabria, la propria città, i propri cari». (redazione@corrierecal.it)
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