CATANZARO «Se ci sono le risorse okay, altrimenti fare l’autonomia differenziata per dare la bandierina elettorale a qualcuno non mi sembra una cosa intelligente, nemmeno per il centrodestra». A dirlo il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ospite della convention per i 50 anni di Confindustria Calabria. Diversi i punti toccati dal governatore calabrese, tra questi la vicenda della rinuncia di Baker Hughes all’investimento da 60 milioni al porto di Corigliano Rossano, con un appello alla multinazionale a «riconsiderare la scelta» e una critica all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Stasi la cui «miopia rischia di essere uno spot terribile per la Calabria», e l’autonomia differenziata.
Intervistato dalla giornalista Giorgia Rombolà, Occhiuto ha detto di provare «molta amarezza» per l’addio della multinazionale. Aggiungendo: «Ho incontrato i vertici di Baker Hughes li la prima volta per un investimento da 6 milioni a Vibo. Dissi loro: “Sono contento ma non tanto perché per un gruppo come Baker Hughes 6 milioni sono noccioline, dovete venire con un investimento molto più importante”, ed effettivamente dopo qualche mese sono venuti con un investimento di 60 milioni. Purtroppo l’amministrazione di questo Comune ha avuto una miopia che rischia di far perdere questo investimento e rischia anche di creare uno spot terribile per la Calabria». «A volte – ha rilevato il presidente della Regione – l’errore, la miopia di uno fanno più rumore delle qualità di tanti, imprenditori o anche sindacati. Anche io mi unisco all’appello e chiedo ai vertici di Baker Hughes di riconsiderare la scelta perché hanno visto che, al di là di qualche eccezione, c’è un sistema istituzionale estremamente favorevole ad accogliere gli sforzi delle imprese. Certo, un po’ di frustrazione ce l’ho: quando succedono queste cose un po’ di problemi mi li faccio».
Focus sull’autonomia differenziata. «Premetto, non ho alcun pregiudizio, se non altro perché – ha sostenuto Occhiuto – l’autonomia cosiddetta differenziata me la sono presa a legislazione vigente. L’ho fatto quando ho arruolato 400 medici cubani, l’ho fatto tra le critiche di tutti, anche contro il governo ora tutti vogliono i medici cubani, e l’ho fatto perché è giusto altrimenti dovevamo chiudere gli ospedali. L’ho fatto quando ho chiamato Uber: ho presentato una legge regionale per dare le licenze e il governo l’ha impugnata; ne ho fatta un’altra recependo qualche osservazione del governo e il governo me l’ha impugnata ancora – Salvini in particolare – quindi mi sono costituito in Corte costituzionale e ho vinto, e Uber è in Calabria, con 30-40 macchine, ne stanno arrivando altre 50 dalla Spagna, abbiamo aperto il mercato». «Quindi – ha detto ancora il governatore – non ho complessi verso l’autonomia. Dico solo che è una possibilità offerta alla Regioni dalla Costituzione all’articolo 116, ma poi all’articolo 117 dice che lo Stato ha un obbligo ovvero assicurare gli stessi diritti sociali a tutti, sia che risiedano a Crotone sia a Lecco. Ma così non è mai stato perché la spesa storica ha impedito che gli stessi servizi fossero erogati alo stesso modo in tutt’Italia così come la perequazione». Occhiuto ha poi aggiunto: «Non ho complessi verso gli altri presidenti di Regione però vorrei fare la competizione ad armi pari, ci dessero le infrastrutture che hanno in Lombardia e Veneto e poi vediamo chi è più bravo. Possiamo correre, vogliamo correre, ma se uno corre con la Ferrari e l’altro con un Pandino non è giusto. Quello che mi interessa di più è il superamento della spesa storica e la perequazione, e poi l’autonomia differenziata si può fare. Dal primo momento ho detto: il tema è verificare se ci sono le risorse per i Lep, i diritti sociali e civili, se ci sono le risorse bene altrimenti – ha osservato il governatore calabrese – fare l’autonomia differenziata per dare la bandierina elettorale a qualcuno non mi sembra una cosa intelligente, nemmeno per il centrodestra. Ripeto: non ho pregiudizi, ma se ci sono i soldi bene altrimenti “no money no party”».
In premessa, Occhiuto, rivolgendosi al presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ha ricordato «il gioco di squadra fatto tra governo regionale e Unindustria, l’abbiamo fatto soprattutto per la qualità del sistema imprenditoriale in Calabria. Aldo Ferrara ha una straordinaria capacità di analisi, gli imprenditori che sono qui sono imprenditori su cui si può fare affidamento perché chi opera in Calabria è più temprato rispetto a chi opera altrove. Rappresentano davvero – ha concluso – una ragione di speranza per chi fa come me il presidente ancora per qualche anno». (a. c.)
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