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Salvini: «Se fossi condannato il problema non sarebbe mio ma dell’Italia»

Il vicepremier al Tg1. Il Pd: «Attacca i giudici che fanno il loro lavoro, è grave»

Pubblicato il: 19/10/2024 – 22:02
Salvini: «Se fossi condannato il problema non sarebbe mio ma dell’Italia»

«Qualora fossi condannato, il problema non sarebbe mio ma dell’Italia perché dal giorno dopo scafisti e trafficanti saprebbero dove arrivare. Lo stesso vale per l’accordo con l’Albania. Se diciamo che non possiamo espellere nessuno, se qualcuno di questi dodici domani commettesse un reato, rapinasse, stuprasse, uccidesse qualcuno, chi ne paga le conseguenze? Il magistrato che li ha riportati in Italia? Vorrei sapere perché tra tutti i lavoratori che pagano per i propri errori, i magistrati non pagano mai». Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini intervistato al Tg1. 

Pd all’attacco: «Salvini attacca i giudici che fanno il loro lavoro»

Un intervento che ha suscitato diverse polemiche. «Al Tg1 comizio delirante di Salvini che attacca i giudici che fanno il loro lavoro secondo le leggi e la Costituzione. Rai svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri attaccando la magistratura. Non è possibile, non glielo permetteremo». Così la segretaria del Pd Elly Schlein sui social.
«Oggi il ministro della Giustizia. Stasera il vicepremier. Siamo all’attacco frontale ai poteri dello Stato e allo stato di diritto. Attaccare la magistratura è grave, farlo in prima serata dalla prima rete del servizio pubblico, se possibile, è ancora più grave. La Rai stasera si è trasformata in palcoscenico di Matteo Salvini che, a nome del governo, fa un comizio delirante di quattro minuti contro ogni principio costituzionale. La prima azienda culturale del Paese non può trasformarsi in un megafono per la propaganda becera e populista di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Un megafono che amplifica messaggi anticostituzionali che mirano a minare l’equilibrio dei poteri previsto dalla Carta Costituzionale». Così in una nota i presidenti dei gruppi del Pd alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo Chiara Braga, Francesco Boccia e Nicola Zingaretti. 

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