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Una “Spectre alla ‘nduja” targata Minniti

Le indiscrezioni di Bisignani sulla “diplomazia parallela” del politico calabrese a capo della Fondazione “Med-Or” e molto amato a destra

Pubblicato il: 21/10/2024 – 6:54
di Lucia Serino
Una “Spectre alla ‘nduja” targata Minniti

ROMA E’ suggestiva la definizione, “una Spectre al sapore di ’nduja”. La utilizza, sul Tempo (domenica 20 ottobre), Luigi Bisignani, il giornalista al centro di molti affari italiani, uno che, a sua volta, ben si intende di informazioni riservate. La diplomazia parallela descritta sarebbe riconducibile all’ex ministro dell’Interno Pd, Marco Minniti, reggino, e perciò portatore sano di una intelligence mezza calabrese e mezza romana che avrebbe già messo in subbuglio “manager e mandarini dei pensatoi legati alla Farnesina. Bisignani ricorda che Minniti fu definito “Lord of the spies” dal New York Times, dimessosi dalla Camera per assumere il prestigioso incarico di presidente della Fondazione Med-Or con la mission di promuovere relazioni nell’area Mediterranea, nell’Africa SubSahariana, nel Medio e nell’estremo Oriente, voluta nel 2021 dall’allora amministratore di Leonardo, Alessandro Profumo. Bisignani racconta che Minniti avrebbe la benedizione del sottosegretario Alfredo Mantovano, assecondando le ambizioni di Giorgia, con mire espansionistiche della sua fondazione anche nel Sud America grazie anche alla collaborazione delle principali aziende italiane legittimamente impegnante nei loro business in quelle aree. Un piano che farebbe sudare freddo il Dis, i servizi italiani, preoccupati dell’eccessivo potere che starebbe accentrando in questo nuovo scacchiere di politica internazionale il politico calabrese. Bisignani spulcia nel consiglio di amministrazione di Med-Or e nell’international board, dove – spiega – si trova di tutto, avvocati, politici, giornalisti, tra cui Pietrangelo Buttafuoco, promosso dalla destra di Governo a presidente della Biennanale di Venezia. «Abbronzato, sorridente, elegante, Minniti è spesso in televisione. Mentre parla – ironizza Bisignani – sembra mancargli solo il gatto Solomon da accarezzare come nel film di 007 “Si vive solo due volte”». Lo scenario più ampio è quello in cui Minniti farebbe parte dei quella enclave di “vecchi” uomini di sinistra molto ambiti oggi a destra, insieme, per esempio, a Violante e De Gennaro. Del resto l’attuale politica governativa contro le Ong nasce dal codice Minniti del 2017. Questo il quadro che “filtra” con una prospettiva politica finale sulle strategie di Minniti, che va decisamente oltre il perimetro della ‘nduja: potrebbe alternativamente aspirare a diventare il nuovo leader del Pd o uomo di governo della destra. Vedremo. (redazione@corrierecal.it)

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