L’Associazione “I Sud del Mondo ETS”, con il suo Responsabile Scientifico, On. Avv. Giuseppe Galati ha partecipato a New York alle celebrazioni del Columbus day, che quest’anno ha festeggiato il traguardo della ottantesima edizione. Per i Sud del Mondo ETS, questa missione a New York è stata l’occasione per presentare una iniziativa progettuale sul tema dell’emigrazione dal titolo “Legami e Reti di Comunità per lo sviluppo locale. Resilienza territoriale nell’Italia del Sud”. I Sud del Mondo ETS hanno promosso questa iniziativa progettuale in una delle manifestazioni collaterali del Columbus day, le cui linee programmatiche e contenutistiche sono state presentate dall’On.Avv. Giuseppe Galati, Responsabile Scientifico dell’Ente. «Il Nostro progetto – ha sottolineato Galati – prevede una prima sezione compilativa volta a descrivere il fenomeno migratorio, nella sua complessità, analizzandone motivazioni e tratti storici con un focus sulle evoluzioni graduali che hanno inciso sulle cause migratorie e sui protagonisti. Si prosegue tracciando i dati numerici e statistici ed un breve excursus comparativo tra Stati Uniti, Italia e Argentina, Paesi target di questa primo approccio progettuale». «La parte più interessante – continua Galati – sarà quella dedicata alla sezione sperimentale che punterà a supportare la promozione di territori del Sud Italia e “imprese sociali” nella logica della resilienza. In questo caso si può parlare di ‘’resilienza territoriale’’ laddove il cui concetto, oggi emerge sempre più frequentemente nel dibattito sull’innovazione dei modelli di intervento per lo sviluppo del territorio. Una fase che vedrà l’individuazione di obiettivi di indagine e ambiti ben specifici attraverso l’apporto delle cosiddette Reti di comunità che rappresenteranno le antenne e gli ambasciatori dei territori del Sud Italia».
Il progetto fortemente voluto dall’Associazione, ha dunque l’obiettivo di attivarsi assieme alle comunità locali e gli italiani all’estero per risolvere problemi e bisogni emergenti e, nel caso specifico, punta a dare spazio nuovamente a realtà del sud che con le loro preziose tradizioni storiche possono essere in grado di rinascere anche mediante la voce ed il coinvolgimento di coloro che hanno lasciato il Sud Italia per emigrare all’estero arricchendosi di un bagaglio culturale, sociale e professionale oggi di grande utilità. La presentazione, che è avvenuta all’Hotel Plaza, ha visto fra gli altri la presenza e gli interventi del Senatore Mario Borghese, del Presidente e del Vice Presidente del Maie Ricardo Merlo e Vincenzo Odoguardi, e infine di Paolo Giuntarelli Direttore Generale per il Turismo e lo sport della Regione Lazio.
Sen. Mario Borghese
«Io mi sento un vero cittadino non solo argentino ma un cittadino italiano che è nato all’estero e grazie al sistema Italia nonché ai nostri connazionali che vivono nel mondo mi ha permesso di conoscere mia moglie una cittadina australiana, i genitori sono di origine Siciliana, e come me condividiamo la stessa cultura, lo stesso amore per la famiglia, il sacrificio, il lavoro, tutto quello che ci hanno insegnato i nostri genitori e anche i nostri nonni. Sono sincero, è la prima volta che visito New York ed il Columbus Day è una bellissima manifestazione. Qui ho potuto notare con i miei occhi come si vive l’italianità in ogni angolo di questa città».
Sen. Riccardo Merlo
«Per capire cosa significa l’associazionismo in Sud America, basta guardare all’Argentina e al Brasile. Lì, In ogni paese ma anche in altri Stati trovi le piazze in perfetto stile italiano: c’è il municipio, la chiesa, la gente per strada e le associazioni italiane sono presenti ovunque. Noi abbiamo più di mille collettività Italiane, un incredibile patrimonio, numerico e culturale. Non solo in Argentina, nel sud del Brasile ed in altre realtà locali, incontri persone che parlano ancora il dialetto. Gli italiani all’estero e l’associazionismo sono un binomio unico e per questo che il progetto I Sud del Mondo costituisce una grande opportunità socio- economica, culturale nonché commerciale. Basta pensare al turismo di ritorno ed alle tante possibilità che l’Italia può offrire a tutti i connazionali che vivono all’estero e sono legati alle loro origini. Noi sicuramente accompagneremo questo progetto perché alla base di tutto ciò c’è l’associazionismo. Il Maie e’ un movimento che nasce soprattutto dalle associazioni cattoliche di volontariato dove praticamente, sia il Sen. Borghese, sia io, siamo cresciuti».
Paolo Giuntarelli, Direttore degli affari del turismo per la Regione Lazio
«Partecipo con piacere a questa iniziativa dell’amico Pino Galati perché noi come Regione Lazio abbiamo aderito fin da subito al progetto sul turismo delle radici e grazie a questa iniziativa siamo già stati in Canada, in Argentina, a Melbourne. Qui a New York, abbiamo voluto riprendere contatto con le comunità italiane all’estero e questo secondo me è l’elemento più importante che la passata amministrazione aveva un po’ trascurato fino a cancellare l’ufficio che si occupava di queste relazioni. Noi grazie a questo progetto abbiamo ripreso i contatti con le collettività italiane nel mondo e ripeto tutto ciò non ha soltanto un elemento economico, ma uno spazio culturale, relazionale e identitaria mantenendo così le tradizioni e la storia del nostro paese».
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