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Gestione della piscina olimpionica di Crotone, Voce: «La sentenza ci dà piena ragione»

Il sindaco: «Confermata un’ipotesi accusatoria che denunciava l’illegittimità di un sistema ampiamente contestato da questa amministrazione»

Pubblicato il: 22/10/2024 – 12:53
Gestione della piscina olimpionica di Crotone, Voce: «La sentenza ci dà piena ragione»

CROTONE «Il dispositivo di sentenza emesso nella giornata di ieri dal Tribunale Penale di Crotone in composizione collegiale definisce il primo grado di giudizio di una vicenda che, a prescindere dalle contingenze del caso e dai riflessi di ordine politico, ha inevitabilmente orientato nel 2019 il corso dell’amministrazione cittadina». A dirlo è il sindaco di Crotone Vincenzo Voce in riferimento alla sentenza relativa alla gestione della piscina olimpionica di Crotone, in cui è stato assolto l’ex sindaco Ugo Pugliese. Stessa decisione per i rappresentanti del consorzio Daippo e gli ex assessori Frisenda e De Luca. Condannati due ex dirigenti comunali.
«Da questa sentenza – continua Voce – della quale attendiamo il deposito delle motivazione al fine di meglio comprendere il tenore del ragionamento condotto, esce confermata un’ipotesi accusatoria che denunciava l’illegittimità di un sistema ampiamente contestato da questa amministrazione nella nostra costituzione di parte civile e dalla quale abbiamo preso immediatamente le distanze sin dal nostro insediamento, rivedendo integralmente il meccanismo di concessione delle strutture sportive comunali in continuità con l’opera avviata dall’autorità commissariale. In forza del dispositivo sono stati condannati due ex dirigenti comunali a pene detentive e gli stessi sono stati condannati al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dal Comune di Crotone da determinarsi in separata sede, oltre al pagamento delle spese processuali. Per i residui imputati, vi sono state pronunce liberatorie, ora con la formula “perché il fatto non sussiste”, ora con formula “perché il fatto non costituisce reato”, ora “perché il fatto non è più previsto dalla legge reato” (essendo sopravvenuta l’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio). Continuiamo a riporre assoluta fiducia nell’operato della magistratura, evitando qualsiasi forma di facile strumentalizzazione di una vicenda così delicata e con pieno rispetto della dignità di tutte le persone coinvolte, da salvaguardare, se necessario, sino al terzo grado di giudizio. La sentenza – conclude Voce – allo stato degli atti, dà piena ragione dell’opportunità della costituzione di parte civile da parte del Comune di Crotone, riconosciuta quale parte lesa ed in quanto tale avente diritto ad essere risarcita del danno subito dalla illegittima gestione del rapporto di concessione della piscina olimpionica cittadina».

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