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LA DECISIONE

Maysoon Majidi torna libera, la gioia di Mimmo Lucano: «Chiaro che fosse innocente»

Per il Tribunale sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a carico della ventottenne

Pubblicato il: 22/10/2024 – 22:49
Maysoon Majidi torna libera, la gioia di Mimmo Lucano: «Chiaro che fosse innocente»

CROTONE – Il Tribunale di Crotone ha rimesso in libertà Maysoon Majdi, la ventottenne curda iraniana che era stata arrestata il 31 dicembre scorso, dopo uno sbarco di migranti, con l’accusa di essere una scafista. Il collegio (presidente Edoardo D’Ambrosio) ha accolto l’istanza che era stata presentata dal difensore della giovane, l’avvocato Giancarlo Liberati. La decisione del Ttribunale é stata presa in considerazione del fatto che, alla luce delle dichiarazioni fatte dai testimoni citati dalla difesa nel corso dell’udienza odierna del processo, sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a carico della ventottenne.

Lucano (Avs): «La seguiremo fino all’assoluzione»

«La notizia della scarcerazione di Maysoon Majidi mi riempie di orgoglio per lei e per tutto quello che rappresenta». Lo ha detto il sindaco di Riace ed europarlamentare di Avs Mimmo Lucano commentando la decisione del Tribunale di Crotone che, nella serata di ieri, ha revocato la misura cautelare per l’attivista curda-iraniana di 28 anni arrestata lo scorso 31 dicembre con l’accusa di essere una scafista. Detenuta da 10 mesi, Maysoon Majidi è tornata libera perché le dichiarazioni di alcuni testimoni «non consentono – hanno scritto i giudici nell’ordinanza – di ravvisare i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di favoreggiamento immigrazione clandestina» che gli venivano contestati dalla Procura di Crotone e dalla guardia di finanza. «Seguiremo la vicenda di Majidi – ha aggiunto Lucano – fino alla piena assoluzione. Sono orgoglioso di aver deciso di dare la cittadinanza onoraria di Riace a Maysoon Majidi per tanti motivi: perché lei si batte per il rispetto dei diritti umani, perché è una donna che si batte per la libertà delle donne iraniane dai pregiudizi e dai fondamentalismi e poi perché per me rappresenta la causa di liberazione del popolo curdo. La sua storia dimostra come la giustizia spesso si accanisce con persone innocenti. Dopo le dichiarazioni rilasciate dai testimoni ieri in aula, appariva chiaro che lei era non solo innocente, ma era una a cui dare immediatamente l’asilo politico perché era un’attivista per i diritti umani». «Non c’era possibilità di sbagliare. Bisogna stare molto attenti – ha sostenuto ancora l’europarlamentare – al fenomeno dello scafismo. Non si bollano come scafisti persone sulla base di accuse inconsistenti. Per tutti questi motivi il comune di Riace e io abbiamo seguito da vicino tutta la vicenda dal carcere al tribunale. La prossima settimana le conferiremo alla cittadinanza onoraria di Riace. Per noi questa è una cosa prioritaria in un momento in cui l’Italia porta i migranti in Albania dove ha costruito un centro che, in realtà, è una prigione, una galera che ricorda i campi di concentramento».

Boldrini: «Gioia per la liberazione di Maysoon Majidi»

«La notizia della liberazione di Maysoon Majidi l’attivista curdo-iraniana accusata di essere una scafista e da dieci mesi detenuta in Italia, ci riempie di gioia. Certo, il processo non è ancora finito, ma il fatto che il giudice abbia scelto di liberarla senza neanche disporre gli arresti domiciliari ci fa ben sperare. Abbiamo denunciato l’assurdità di questa vicenda fin dall’inizio, dopo avere incontrato Maysoon la prima volta a febbraio scorso nel carcere di Castrovillari e dopo averla visitata anche nel carcere di Reggio Calabria. Il suo racconto, preciso, dettagliato e coerente, mi è apparso immediatamente credibile. Maysoon Majidi è un’artista, una filmmaker, un’attivista per i diritti delle donne. È arrivata in Italia cercando libertà e protezione e si è ritrovata in carcere. Appoggiare il movimento “Donna, vita, libertà” non può essere solo una bandierina. Le donne iraniane, le attiviste, vanno ascoltate, accolte e tutelate». Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

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