CATANZARO Il ritorno sulla scena di Sergio Abramo e la riconferma di Antonio Giulio Grande. Come anticipato nelle scorse settimane dal Corriere della Calabria, Abramo, già sindaco per quasi 20 anni di Catanzaro, è stato nominato presidente presidente dell’Agenzia regionale di sviluppo delle aree industriali e per l’attrazione degli investimenti (Arsai), agenzia che di fatto ha preso il posto del Corap. A nominare Abramo con proprio decreto il presidente della Regione Roberto Occhiuto: quella di Abramo è una nomina che risponde sia a motivazioni tecniche, considerando il “curriculum” imprenditoriale dell’ex sindaco di Catanzaro, sia a motivazioni politiche, visto che Abramo è un dirigente di Forza Italia. Alla guida dell’Arsai Abramo, individuato dalla rosa di candidati che hanno risposto alla manifestazione di interesse pubblicata agli inizi di agosto, percepirà un compenso annuale di 50mila euro, al loro di tasse e oneri fiscali: il suo incarico durerà tre anni.
Ma non è l’unica novità per quanto riguarda gli enti di sottogoverno della Regione. Un’altra riguarda Anton Giulio Grande, che resta alla guida della Fondazione Calabria Film Commission, passando dal ruolo di commissario a quello di presidente. A nominare Anton Giulio Grande sempre il presidente della Regione Roberto Occhiuto con un decreto che ha concluso l’iter avviato con la pubblicazione ad agosto dell’avviso pubblico per l’individuazione del presidente della Film Commission. L’incarico di Grande ha durata triennale, salva revoca anticipata, si specifica nel decreto. Nel provvedimento inoltre si evidenzia che l’individuazione di Grande come presidente «tiene conto del livello di complessità della Fondazione, rispetto agli obiettivi strategici della stessa, unitamente alla valutazione delle attitudini, delle capacità professionali e organizzative del candidato e dell’esperienza dallo stesso acquisita quale commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission, durante la quale la stessa Fondazione ha ottenuto importanti riconoscimenti e ha realizzato svariate azioni che hanno determinato una grande visibilità dell’attività cinematografica in Calabria e della Calabria in genere. Rilevano inoltre – si legge nel decreto di Occhiuto – l’attitudine manageriale del candidato e la sua propensione alle innovazioni, oltre che le sue capacità relazionali, connaturate anche all’attività artistico-imprenditoriale dallo stesso avviata, divenuta un fiore all’occhiello della produzione tessile calabrese nel mondo». (a. cant.)
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