Tra qualche giorno il Tar della Calabria deciderà sulla impugnativa del referendum per la città unica fissato per il 1 dicembre. Potrebbe essere chiamato in causa il Consiglio di Stato successivamente. La città unica è stata proposta ad inizio 2022 dall’allora capogruppo della Lega Simona Loizzo e, successivamente, dai consiglieri regionali di centrodestra della provincia di Cosenza, da Caputo a De Francesco a Graziano solo per citarne alcuni. Il referendum sarà consultivo ma è chiaro che non si potrà non tenere conto del suo esito. I favorevoli mettono in evidenza i benefici per il territorio, dai finanziamenti alle opportunità di crescita. I contrari parlano di annessione, di trasferimento dei debiti di Cosenza su Rende e Castrolibero e di violazioni costituzionali che sono state poste proprio nei ricorsi amministrativi. L’attesa per la decisione del Tar blocca a tutti gli effetti la campagna referendaria. Che partirà in sostanza dopo il via libera da parte della giustizia amministrativa. Non si può prevedere quale possa essere l’affluenza elettorale. I referendum nazionali ma anche le elezioni ci mostrano flessioni nella partecipazione. E su questo sarà importante vedere l’incidenza dei comitati e la loro capacità di sollecitare l’elettorato. L’attesa per quanto dirà il Tar per ora congela il dibattito. Ma come accade sempre nelle competizioni elettorali il dibattito entrerà nel vivo nelle ultime due settimane. Cosa accadrebbe invece in caso di accoglimento del ricorso? Le carte sarebbero trasmesse alla Corte costituzionale che nel giro di un anno deciderebbe. Non resta che aspettare.
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