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Regione, il sottogoverno si normalizza. E si colora sempre più di azzurro…

Il risvolto delle ultime nomine alla Cittadella. La “parte del leone” di Occhiuto e Forza Italia. E si riduce il numero dei commissari

Pubblicato il: 24/10/2024 – 9:41
Regione, il sottogoverno si normalizza. E si colora sempre più di azzurro…

CATANZARO Verso una normalizzazione gestionale, con un colore – politicamente parlando – prevalentemente azzurro… Le ultime nomine targate Roberto Occhiuto – Sergio Abramo alla guida della neonata Agenzia per le aree industriali e per l’attrazione degli investimenti e Anton Giulio Grande promosso da commissario a presidente della Calabria Film Commission- hanno almeno due chiavi di lettura, secondo diversi analisti. Una politica e l’altra, non disgiunta dalla prima, più operativa. Il dato che subito catalizza l’attenzione è il ritorno sulla scena, e in primo piano sulla scena, di Abramo, imprenditore di successo nel contesto di un gruppo produttivo di successo ma anche (e soprattutto) big del centrodestra calabrese, se è vero che è stato per ben quattro mandati – e circa 20 anni, sommandoli – sindaco di Catanzaro, candidato presidente della Regione a metà anni 2000 e attualmente dirigente di Forza Italia dopo una brevissima (e infruttuosa)  “infatuazione” con la Lega di Matteo Salvini.

La lettura politica

Per chi segue da alcuni anni le vicende politiche a livello regionale la sua nomina – peraltro anticipata in tempi non sospetti dalle colonne del Corriere della Calabria – non è una sorpresa, e del resto, superate alcune incomprensioni passate con l’area Occhiuto, Abramo ha puntualmente presenziato a diversi appuntamenti pubblici di Forza Italia (anche fuori Calabria). La sua nomina sembra rispondere dunque anche a una logica politica, ferme restando le capacità imprenditoriali e le relazioni che comunque Abramo ha intessuto e ancora intrattiene nel mondo imprenditoriale italiano (era nelle prime fila alla recente convention per i 50 anni di Unindustria alla presenza del leader confindustriale Orsini).  Ed è una nomina che indubbiamente irrobustisce la presenza di Forza Italia, il partito di cui il governatore Occhiuto è uno dei leader nazionale, nei vertici degli enti di sottogoverno della Regione, a distanza tra l’altro di pochi giorni dall’elezione a presidente di Arrical di Sergio Ferrari, sindaco di Cirò Marina, presidente della Provincia di Crotone ma anche vicesegretario regionale di Forza Italia. Un “peso” che appare preponderante, quello degli azzurri, se è vero – spiegano gli osservatori – che nella “disponibilità” di Forza Italia – e dei suoi “generali” Occhiuto, Francesco Cannizzaro, Gianluca Gallo, Giuseppe Mangialavori – ci sono, direttamente e indirettamente, anche Arsac (il commissario straordinario è Fulvia Caligiuri, già senatrice di Fi), Fdc, Consorzio unico di bonifica, Arpacal, Fincalabra, per citarne alcuni. La Lega prova a difendersi con la presidenza della Sorical e la guida dell’Aterp. Quanto a Fratelli d’Italia, ai meloniani dovrebbe andare la guida della futura società in house del digitale, la ReDigit Spa, da aggiungere al Corecom, mentre la futura Agenzia per l’energia potrebbe andare ad Azione. Probabilmente questo quadro non piacerà a tutti nella maggioranza di centrodestra alla Regione, ma tant’è, questa è la legge dei numeri…

La “normalizzazione” del sottogoverno

Ma c’è anche un altro risvolto, legato alle ultime nomine di Occhiuto. Nel sottogoverno della Regione i commissari ancora abbondano ma il loro numero incomincia a ridursi. In un solo colpo Occhiuto ha ridato una governance ordinaria a due enti strategici quale la Calabria Film Commission e l’Agenzia per le aree industriali, segno – spiegano i “bene informati” – che l’obiettivo del presidente è quello di normalizzare l’aspetto gestionale completando mano a mano e passo dopo passo il “mosaico” della macchina regionale in tutte le sue articolazioni, con uno sguardo ovviamente anche al futuro (che è anche elettorale…). Nelle ultime settimane tra l’altro Occhiuto ha provveduto a completare, nominando Giosy Romano presidente, anche il management del “braccio operativo” delle politiche regionali, Fincalabra, la finanziaria della Cittadella fulcro del “salvataggio” di altri enti come la Sacal e la Sorical. A quanto trapela da fonti della Regione, in vista ci sarebbe la scelta del nuovo direttore generale dell’Arpacal e della stessa Arrical, nel frattempo affidata alla guida sicura e fedele di Luciano Vigna, capo gabinetto di Occhiuto, al quale spetta in esclusiva la nomina del futuro dg. A proposito di azzurro… (a. c.)

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