«Luci ed ombre dalla lettura del Rendiconto Sociale Inps di Cosenza che invita ad un’attenzione marcata su 3 nodi centrali: calo demografico che incide negativamente sullo spopolamento delle aree interne, alta percentuale di disoccupazione e con significativa incidenza nel mondo femminile, emigrazione giovanile terminati i percorsi di alta formazione non spendibili in contesti di provenienza. Su queste criticità devono riflettere – scrive il senatore Fausto Orsomarso, responsabile del Comparto Credito per il Dipartimento nazionale Economia di FdI – certamente la Politica e le Istituzioni in sinergia con le forze sociali-imprenditoriali. Il confronto che auspico e di cui mi farò promotore, però dovrà avere ricadute concrete per contrastare gli effetti negativi di questi punti di debolezza. Accanto ad elementi di criticità, noto “contraddittorietà” di numeri e percentuali concernenti occupazione-disoccupazione e segmentazione del mercato del lavoro. Accenno solo al saldo netto occupazionale positivo, nel 2023 sia di italiani che immigrati, dovuto a maggiori assunzioni, però a Tempo Determinato e Stagionali, col calo di quelle a Tempo Indeterminato.
Così come in Provincia di Cosenza c’è aumento di disoccupazione (42 mila disoccupati, 17,5% rispetto al 7,7 nazionale ed al 15,9 regionale) a fronte però della riduzione del tasso di Inattività. I freddi numeri indicano che vi è una “base imprenditoriale” composta da oltre 12 mila artigiani, oltre 22 mila commercianti, 3.670 lavoratori autonomi in agricoltura, 7.600 in gestione separata; mentre i dipendenti sono quasi 175 mila di cui quasi 41 mila pubblici, oltre 100 mila nel privato, 30 mila in agricoltura e quasi 4 mila nel lavoro domestico. Segnali favorevoli: l’aspettativa di vita alla nascita presenta un andamento positivo durante l’arco temporale in esame, il valore del patrimonio immobiliare da reddito in Provincia risulta invariato nel biennio 2021-2022 ma cresce nel 2023».
«Constato il contraltare coi dati macroeconomici nazionali: nuova occupazione stabile, domanda di lavoro delle imprese di Sud e Isole (+69mila nell’ultimo trimestre) e, soprattutto del Pil a Sud che, dopo un 2023 positivo (Pil +1,3% rispetto al +0,9% dell’Italia), si conferma in crescita anche nel 2024. Quindi, in una stagione di riforme e investimenti, la Calabria deve accodarsi al “treno dello sviluppo” modificando vecchie abitudini che incidono sul piano antropologico e, soprattutto di nuova governance che voglia e possa assumersi responsabilità, con competenza e meno piagnisteo (caso Baker Hughes bloccata negli investimenti sullo Ionio, è emblematico per miopia gestionale). Concludo, ricordando la misura decisa nelle scorse settimane, su proposta di colleghi parlamentari e mia, che avrà valenza positiva “nell’irrobustire” la presenza delle Istituzioni ed una maggior efficacia di intervento, potenziando la capacità gestionale-organizzativa e gli investimenti produttivi: le assunzioni di tecnici nei Comuni del Sud per attuare i progetti del Pnrr. Nonché, per rimanere in tema, le future assunzioni di migliaia di medici ed altro personale proprio dell’Inps».
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