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Viabilità e dissesto idrogeologico, la preoccupazione del mondo imprenditoriale

Il presidente di Unindustria Ferrara auspica interventi risolutivi. Il Pd con Mammoliti incalza sul ripristino della Statale 280

Pubblicato il: 24/10/2024 – 13:05
Viabilità e dissesto idrogeologico, la preoccupazione del mondo imprenditoriale

CATANZARO C’è preoccupazione nel sistema confindustriale calabrese per le criticità legate al sistema viario in conseguenza delle recenti avversità climatiche che hanno interessato tutta la Calabria. Ad esprimerla è il presidente di Unindustria Calabria e Confindustria Catanzaro, Aldo Ferrara: «Il recente cedimento di una parte della SS280, che fortunatamente non ha causato danni seri a persone, e l’interruzione di molte delle strade alternative alla trasversale principale che collega la costa jonica a quella tirrenica della nostra regione sono fonte di apprensione per le ricadute sulla viabilità di persone e merci in Calabria, nel presente e nel futuro. Il caso della città di Catanzaro, da questo punto di vista, è emblematico: alle già difficili condizioni determinate dalla riduzione della portata di carico del Ponte Morandi, per il quale si attende, a lavori conclusi ormai da tempo, la riapertura al traffico di una delle due corsie in uscita dalla città, e soprattutto la chiusura per 18 mesi della galleria Sansinato in ingresso avevano già posto un problema al quale non sono ancora state posse in essere delle soluzioni pienamente soddisfacenti. A maggior ragione, con la SS280 in difficoltà, i problemi si ampliano e minacciano di isolare la città capoluogo, la Cittadella regionale, il mercato agroalimentare calabrese (l’unico della regione) e le tante imprese che quotidianamente operano con clienti e fornitori di tutta Italia. In questo senso, oltre alla insufficiente copertura ferroviaria tra costa jonica e costa tirrenica, le forti limitazioni alle possibilità di connessione viaria da e per il Policlinico e l’Università, la stazione di Lamezia Terme Centrale, con l’aeroporto internazionale, con il Porto di Gioia Tauro, le aree industriali e altre infrastrutture venutesi a creare da lunedì scorso hanno messo in evidenza la fragilità di un sistema esposto a quelle che saranno, purtroppo, condizioni climatiche avverse sempre più frequenti, dannose e potenzialmente pericolose».  «Su tutti questi temi – prosegue Ferrara ­ – auspichiamo che il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, possa far valere con vigore le ragioni della città nei confronti di Anas. Appreso dalla viva voce del presidente Occhiuto che ci vorranno un paio di settimane perché la SS280 torni a essere pienamente percorribile, rimane l’esigenza di intervenire nel breve periodo affinché i percorsi alternativi siano messi in sicurezza e siano resi idonei a sopportare i normali flussi veicolari. Accogliamo con favore, quindi, dichiarazione dello stato di emergenza deliberata dalla Giunta regionale. In più, il nostro appello è perché ci si attivi affinché in tutta la regione i rischi derivanti da certe condizioni meteorologiche siano mitigati considerevolmente e non impattino così sui cittadini e sulle prospettive a breve, medio e lungo termine dei centri produttivi che hanno una ricaduta positiva sull’assetto sociale ed economico della popolazione. È necessario intervenire immediatamente affinché si rafforzi la resilienza dei territori, delle aree più sensibili. In questo senso, proprio nelle ultime ore, ho ricevuto decine e decine di sollecitazioni da parte degli imprenditori calabresi, preoccupati per i rischi connessi all’isolamento fisico e per i danni che potenzialmente le imprese potrebbero subire a causa del dissesto idrogeologico del territorio calabrese. Anche questo aspetto non è secondario nella costruzione di una regione capace di attrarre investimenti capaci di portare sviluppo e lavoro in Calabria».

La sollecitazione di Mammoliti

Ma anche dalla politica arrivano sollecitazioni. A esprimerle il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti: «In Cina in 10 giorni si costruisce un grande ospedale, mentre in Calabria – rileva Mammoliti – ci vogliono due settimane, forse, per chiudere una voragine. È davvero inaccettabile il tempo che si impiega per ripristinare la voragine che si è aperta nella statale 280 a seguito del nubifragio che ha colpito la Calabria nella notte tra il 20 e il 21 ottobre. Dopo la seduta del consiglio regionale durante la quale la maggioranza non ha inteso far discutere la mozione presentata dal gruppo Pd, nonostante le rimostranze espresse durante il mio intervento, né ha dedicato un cenno all’emergenza, si susseguono gli annunci di possibile ripristino della voragine che si è aperta lungo la statale 280 in 15 giorni, come se si trattasse di 15 ore.  Sarebbe auspicabile, invece, che i parlamentari calabresi si attivassero per sollecitare l’Anas ad effettuare il ripristino in tempi più accettabili. Chiediamo alla regione di provvedere con urgenza a stanziare risorse adeguate e tempestive per i comuni colpiti e a farsi carico dei danneggiamenti al sistema produttivo che aveva già negli anni passati subito danni ingenti per le stesse ragioni e le stesse incurie di oggi.  Cosa ha fatto il centrodestra negli ultimi cinque anni di governo alla regione? Invece di parlare come se stessero governando altri, la giunta approvi un piano di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio che purtroppo non si può fare con i droni, ma attraverso l’impiego di necessarie risorse umane. La Calabria – conclude Mammoliti – continua ad essere considerata marginale e periferica nonostante le tante risorse disponibili che i governi di centrodestra ai vari livelli non stanno utilizzando proficuamente».

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