Giustizia tributaria, l’Sos di Cutroneo: «Organico minimo e contenzioso in aumento»

CATANZARO «Un momento importante perché è la prima volta che il Consiglio di Presidenza esce dai propri ambiti istituzionali e viene a far visita in un luogo di giurisdizione tributaria. Abbiamo cercato di creare le condizioni di un’accoglienza doverosa perché è un segno di sensibilità, di attenzione verso la giurisdizione tributaria e in particolare verso la nostra terra, difficile anche dal punto di vista tributario». Così Santi Cutroneo, presidente della Corte di giustizia tributaria della Calabria, con riferimento alla visita di Carolina Lussana, presidente del Cpgt.

La criticità: l’organico insufficiente

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti della giustizia tributaria calabrese hanno rimarcato le carenze di personale invocando interventi di potenziamento della pianta organica. «L’organico – ha aggiunto Cutroneo – è minimo. Si pensi che la giurisdizione della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, che abbraccia Catanzaro, Cosenza, Catanzaro, Crotone, e Reggio Calabria e Vibo, ha soltanto 12 unità, poi andiamo avanti con le applicazioni che sono sempre una procedura complessa e non risolutiva. Speriamo che anche questa visita possa cambiare qualcosa in meglio anche come invio di ulteriori magistrati. Purtroppo – ha rimarcato il presidente delle Corte di giustizia tributaria della Calabria – lo stato del contenzioso è in aumento e quindi essendo pochi per far fronte a questo trend in aumento a maggior ragione servono altri magistrati. Sicuramente servirebbe almeno il doppio di quelli che abbiamo ora». Giusto per citare un dato, secondo quanto reso noto da Cutroneo solo in secondo grado in Calabria ci sono oltre 3mila ricorsi finora nell’anno. Sull’ipotesi di una sanatoria da parte del governo, Cutroneo comprensibilmente non si è sbilanciato: «Se ci dovesse essere ne prenderemo atto, ma non spetta a noi questa valutazione, sarebbe un’interferenza. Potrebbe essere una boccata di ossigeno, ma non siamo noi certamente a sollecitarlo o a chiederlo, sarà la politica a deciderlo».

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