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l’inchiesta

La rabbia di Totò Bellocco per il pranzo con troppi pregiudicati e lo sfogo con Beretta: «Pino è scemunito regolare»

Il defunto rampollo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta se la prende con Giuseppe Caminiti per l’incontro dell’ottobre 2023. «Oh, una tavolata con dieci cristiani»

Pubblicato il: 25/10/2024 – 18:39
di Giorgio Curcio
La rabbia di Totò Bellocco per il pranzo con troppi pregiudicati e lo sfogo con Beretta: «Pino è scemunito regolare»

LAMEZIA TERME «(…) arriva là con il macchinone ma questo è scemunito regolare… te lo sto dicendo perché così stai lontano da questo qua… perché è storto eh, è storto…». È in questi termini che Antonio Bellocco, il rampollo dell’omonimo clan di ‘ndrangheta, ucciso lo scorso 4 settembre, si esprime al telefono con Andrea Beretta. Un vero e proprio sfogo risalente a poco più di un anno fa, il 21 ottobre del 2023. La “rabbia” di Totò Bellocco è ancora recente e deriva dall’incontro organizzato proprio il giorno prima. Il riferimento è al pranzo organizzato il 20 ottobre in un ristorante di Milano. Un evento che, secondo gli inquirenti della Dda di Milano, era «connesso a tentativi di insinuazione di altre famiglie calabresi» negli affari legati alla gestione della Curva Nord dell’Inter.  

Da Pino Caminiti agli altri pregiudicati

L’incontro è stato organizzato da Pino Caminiti il quale, con due differenti telefonate, aveva fornito i dettagli della location allo stesso Bellocco. All’incontro, oltre a loro due, arriveranno anche Peppe Calabrò, il sanlucota classe ’50 noto alle cronache come “U Dutturicchiu”. Come avevamo già riportato, all’interno del ristorante sono stati osservati a sedere diverse altre persone come il pregiudicato Luigi Mendolicchio, ma anche Domenico Barbaro noto come “Pileri” (cl. ’82) di Locri genero di Peppe Calabrò e coinvolto nella maxioperazione “European ‘ndrangheta Connection” del 5 dicembre 2018. E poi un altro noto pregiudicato, Saverio Gualtieri (cl. ’65) di Davoli, già condannato nel processo nato dall’inchiesta “Area 51”. Gli investigatori poco dopo sono riusciti a captare anche la presenza di un altro noto pregiudicato: Salvatore Gaetano (cl. ’81).  

La “trascuranza” di Caminiti nei confronti di Bellocco

«Oh, una tavolata di dieci cristiani…» dice Bellocco a Beretta, «vedi che vanta sempre uno zio suo… lui è nemico, è nemico proprio per questo…» e ancora «vedi che è stato ingordo, lui si fa grande…hai voluto fare il grande…». Il defunto rampollo dei Bellocco, dunque, si mostra particolarmente adirato a causa del pranzo che definisce comune una sorta di “trascuranza” commessa da Caminiti nei suoi confronti, «avendolo fatto incontrare con altri pregiudicati di particolare importanza» annotano gli inquirenti. In buona sostanza Caminiti avrebbe messo a rischio lo stesso Bellocco perché il pranzo con soggetti pregiudicati a suo dire lo avrebbe «indotto a violare, suo malgrado, le prescrizioni della misura di sicurezza cui era sottoposto».



«Fidati che sti atteggiamenti qua li paghi»

Nel corso della conversazione, peraltro, lo stesso Beretta ringrazia Bellocco perché si è sentito «illuminato di immenso con sta roba qua» dice, criticando fortemente l’atteggiamento di Caminiti perché «porti ‘sta gente… fidati, li paghi questi atteggiamenti qua… questi appuntamenti, queste cose… non vanno bene queste cose Antonio, queste sono proprio le cose che non vanno bene. Se hanno fatto qualche foto siete rovinati con sta roba, ha fatto una grandissima minchiata…». E chiosa: «(…) io non vado neanche all’appuntamento, a me non interessano queste cose qua perché sono solo problemi… fidati».

Ancora all’interno della propria auto – sottoposta ad intercettazione – Bellocco continua con il suo fogo con Beretta contro Pino Caminiti. «Ti raccomando» dice a Beretta che risponde: «Io non gli dico niente a Pino… se mi tira fuori il discorso, io gli dico: “per me hai fatto una minchiata, punto, fare questi appuntamenti qua, non va bene”», con Totò Bellocco che chiosa: «Ma hai capito che cagata ha fatto questo?». Per gli inquirenti, su tutti, i personaggi in argomento, al netto della figura di Bellocco, la figura più importante presente al pranzo del 20 ottobre 2023 è stata quella di Peppe Calabrò, ritenuto «aderente alle famiglie di San Luca, segnatamente a quella dei Pelle» il quale è giunto sul luogo dell’incontro con Pino Caminiti, quest’ultimo già emerso nell’inchiesta della Dda di Milano come soggetto che ha “interessi” e cura le gestione dei parcheggi esterni allo stadio “Meazza”, peraltro nipote di Salvatore Papandrea, classe ’46 di Taurianova, già condannato per il reato di associazione mafiosa in via definitiva. (g.curcio@corrierecal.it)

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