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L’emigrazione qualificata è una piaga: tra chi lascia la Calabria, 4 giovani su 10 sono cosentini

Nel Rendiconto sociale 2023 dell’Inps l’allarme sulla denatalità e lo spopolamento. Retribuzioni al minimo e record di donne inattive

Pubblicato il: 25/10/2024 – 15:06
di Eugenio Furia
L’emigrazione qualificata è una piaga: tra chi lascia la Calabria, 4 giovani su 10 sono cosentini

COSENZA In dieci anni quasi 15mila residenti nella provincia di Cosenza sono emigrati, la maggior parte nella fascia 18-39 anni: è come se fosse sparito un piccolo centro, ma grazie all’immigrazione è come se si fosse via via ripopolato quasi per intero (circa 12mila gli ingressi tra il 2013 e il 2022). Il dato emerge dal Rendiconto sociale 2023 presentato ieri dall’Inps dove si specifica che il saldo migratorio, negli ultimi due anni analizzati (2021 e 2022), è sempre positivo: nel Cosentino sono più gli immigrati che gli emigrati.

Il mercato del lavoro, le retribuzioni e gli inattivi

Nella Provincia di Cosenza, nel 2023 si osserva un saldo netto occupazionale positivo, dovuto a un numero maggiore di assunzioni rispetto alle cessazioni. Rispetto all’anno precedente, si assiste, sia per gli italiani sia per gli stranieri, a una riduzione delle assunzioni a tempo indeterminato (nel 2022 sono state 11.254) a fronte di un aumento delle assunzioni a tempo determinato (26.852), più del doppio. Inoltre è possibile osservare un aumento del tasso di disoccupazione (i 42mila senza lavoro nel Cosentino nel 2023 rappresentano il 40% della quota regionale) a fronte di una riduzione del tasso di inattività, mentre il tasso di occupazione non presenta una sostanziale variazione: preoccupa il taso di disoccupazione,  che sempre nel 2023 su scala provinciale tocca il 17,5%, più del doppio rispetto alla media nazionale (7,7%) ma superiore anche a quella regionale (15,9%).
I lavoratori (dipendenti, artigiani, commercianti, agricoli autonomi, gestione separata e voucher/occasionali) sono 220.003: 210.495 comunitari (120.466 maschi e 90.029 femmine) e 9.508 extracomunitari (6.277 e 3.231).
Per quanto riguarda le retribuzioni e i redditi medi settimanali, la media provinciale è sotto i valori sia regionali che nazionali: 450,3 euro contro 464,6 euro nel resto della Calabria e 562,6 in Italia.
Sui 348mila inattivi nella provincia di Cosenza, ben 210mila sono donne, e in generale il tasso di inattività supera di oltre 10 punti la media nazionale: 45,8% contro il 33,3%.

La “glaciazione demografica” e l’emigrazione qualificata

A preoccupare è tanto il dato prettamente economico quanto quello connesso alla denatalità e allo spopolamento: «Lo scenario che si prospetta – scrive Angelo Maria Manna, direttore provinciale Inps Cosenza nelle conclusioni del report presentato ieri – è quello di una popolazione sempre più anziana in un territorio dove, peraltro, l’alto tasso di disoccupazione provoca l’emigrazione di molti giovani anche altamente professionalizzati e plurilaureati. Gli emigrati della provincia di Cosenza, con riferimento all’anno 2022, rappresentano circa l’1,4% di quelli presenti su tutto il territorio nazionale e ben il 41,4% di quelli presenti sul territorio regionale». E qui siamo (mestamente) tornati al dato allarmante dal quale eravamo partiti. (e.furia@corrierecal.it)

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