Per la Dda di Milano le società riconducibili al gruppo di hacker, che avrebbe fabbricato dossier attraverso dati e informazioni segrete, avrebbero incassato un totale di oltre 3,1 milioni di euro di “profitti illeciti”, di cui oltre 2,3 milioni la sola Equalize srl. Lo scrive negli atti il pm della Dda di Milano Francesco De Tommasi nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo. In una integrazione del 27 settembre scorso alla richiesta di custodia cautelare, il pm sottolinea come la «predisposizione dei dossier illegali» sta andando avanti e che c’è anche il “rischio” che i dati e le informazioni prelevate vadano in mano «di agenzie straniere e che all’estero possa essere creata e detenuta una banca dati destinata a conservare le informazioni». Le nuove indagini, infatti, hanno accertato che a Londra è stata costituita una società “clone” di quella milanese, ossia la Equalize Ltd. E proprio in Inghilterra agisce, secondo la Dda, un gruppo di «ragazzi», così chiamati nelle intercettazioni, che si occuperebbe di «accessi diretti» alla banca dati Sdi delle forze dell’ordine. Nell’atto del pm si legge anche che Equalize srl nei primi sette mesi del 2023 avrebbe incassato coi suoi “report” 763mila euro. E gli investigatori hanno, poi, calcolato con una serie di parametri i presunti incassi per quei servizi di dossieraggio in oltre 2,3 milioni di euro in tre anni, tra 2022 e 2024. Il resto del complessivo incasso di oltre 3,1 milioni arriverebbe da altre quattro società, tra cui la Mercury Advisor.
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