LAMEZIA TERME Maurizio Landini arriva a Lamezia Terme e “incorona” Gianfranco Trotta nuovo segretario generale regionale. Il leader della Cgil ringrazia l’uscente Angelo Sposato «per l’ottimo lavoro svolto in questi otto anni». Un giudizio positivo che motiva la proposta a Sposato di entrare nella segreteria nazionale della Fillea. Al suo posto in Calabria, sulla scia della «continuità», il dipendente Unical e già segretario organizzativo del sindacato Gianfranco Trotta. «Un dirigente – continua Landini – che non è esterno alla storia della Cgil e della Calabria, ma il frutto e il prodotto del vostro lavoro che va valorizzato». Il segretario generale si concentra proprio sul «garantire continuità, non solo in Calabria, ma anche a livello nazionale, in vista dei due prossimi appuntamenti, l’assemblea organizzativa e il congresso».
Un momento importante per il sindacato, spiega Landini. Sia per il lavoro che si sta svolgendo sui contratti nazionali, sul ruolo e la funzione delle categoria, sia per le proposte che saranno presentate entro il prossimo marzo su «risorse, strutture, camere del lavoro e potenziamento dell’azione a partire dal territorio». Il tutto in un momento in cui «il ruolo stesso del sindacato confederale è messo in discussione nel paese, anche nel rapporto con il governo e con le associazioni imprenditoriali. Noi pensiamo – continua – che la Cgil debba continuare ad essere il sindacato della rappresentanza, che costruisca la sua forza su di essa, fino ad arrivare anche a una legge che dia diritto alle elezioni della rappresentanza». Lavorerà in questo contesto il neo segretario regionale Trotta, affinché, afferma Landini «la Cgil Calabria sia parte della discussione nazionale e dia il suo contributo».
Landini indica la strada da seguire, fatta di «più vicinanza al territorio e di ascolto delle persone che vogliamo rappresentare». Come dimostra la scelta di ricorrere al referendum per i diversi temi. «In un paese dove la partecipazione al voto è un problema, perché in molti casi la maggioranza dei cittadini non va a votare perché non si sente rappresentata, aver scelto la democrazia e chiedere direttamente ai lavoratori e alle lavoratrici di partecipare per cambiare le leggi sbagliate, è chiaro che una battaglia di questa natura ha bisogno di una partecipazione di ognuno di voi in modo diretto». Dall’autonomia differenziata alla precarietà, passando per le morti sul lavoro e i diritti della cittadinanza. Il segretario elenca le lotte che spettano alla Cgil. «Dobbiamo parlare con tutte le persone in ogni luogo, essere capaci, come abbiamo fatto in questi anni, di aprirci e coinvolgere il mondo associativo, laico, cattolico. Dobbiamo rimettere al centro il lavoro e la persona come elemento fondamentale». (redazione@corrierecal.it)
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