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Cgil, Trotta: «Subito mobilitazione regionale, rilanciare la Vertenza Calabria» – VIDEO

Le prime impressioni del neo segretario del sindacato calabrese “benedetto” da Landini, che contesta manovra e autonomia. «Legge da cancellare»

Pubblicato il: 28/10/2024 – 18:25
Cgil, Trotta: «Subito mobilitazione regionale, rilanciare la Vertenza Calabria» – VIDEO

LAMEZIA TERME Una mobilitazione generale, e forse uno sciopero generale, per portare in piazza le emergenze e le esigenze della nostra terra, e il rilancio della “Vertenza Calabria”, la piattaforma di rivendicazioni nei confronti del governo nazionale e regionale rimasta ferma al palo. Gianfranco Trotta, neo segretario generale della Cgil Calabria, traccia subito l’orizzonte del sindacato nella sua relazione problematica dopo l’elezione all’assemblea generale della confederazione calabrese, elezione suggellata dall’imprimatur del leader nazionale Maurizio Landini e saluta con grande affetto misto a emozione da Angelo Sposato, che dopo otto intensi anni passa il testimone per affrontare una nuova sfida nella segreteria nazionale degli edili della Fillea.

L’esordio di Trotta

Trotta, eletto a stragrande maggioranza, nella sua relazione programmatica ha lanciato una manifestazione regionale che porti in piazza tutti quei temi – dal lavoro, alla sanità, passando per il no all’autonomia differenziata e al Ponte – sui quali la Cgil Calabria ha nel tempo, attraverso documenti congressuali di categoria e confederali, avviato vertenze e rivendicazioni e sulle quali sono mancate riscontri, pur in presenza di un confronto: «Avere risposte – ha dichiarato Trotta – è importante per le lavoratrici ed i lavoratori calabresi, per i disoccupati per i precari e per i pensionati. Credo siano maturi i tempi per l’avvio di una mobilitazione regionale utilizzando tutti gli strumenti previsti, non escludendo lo sciopero generale della Calabria contro le mancate attenzioni del governo nazionale. Avvieremo il confronto con le altre organizzazioni sindacali, con i movimenti e le associazioni. Nelle prossime settimane mi vedrò con Cisl e Uil e convocheremo di nuovo l’assemblea generale per la definizione della piattaforma». Trotta quindi ha aggiunto: «C’è da riprendere la Vertenza Calabria, come ho evidenziato nella mia relazione. Come sindacato siamo stati sempre favorevoli al confronto e alla proposta. Penso che la Vertenza Calabria vada ripresa nei confronti del governo nazionale, vedremo in che forma insieme agli altri Cisl, Uil e alle altre associazioni che ci voglio stare».

Sposato, Trotta e Landini dopo la proclamazione di Trotta

L’intervento di Landini

A “benedire” l’elezione di Trotta il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini: «La sua esperienza dentro la Cgil è conosciuta da tutti, lo dimostra l’esito del voto e il consenso che c’è stato oggi. In questi otto anni, insieme ad Angelo Sposato, ha svolto un lavoro positivo, riconosciuto sia dalla Cgil nazionale che dai compagni della Calabria per dare di nuovo smalto e allargare ancora di più la rappresentanza e il consenso attorno al nostro sindacato». Diversi i temi affrontati da Landini nella sua relazione, tra questi l’autonomia differenziata: «Siamo pronti a lavorare per portare a votare 25 milioni di italiani perché quella è una legge sbagliata, non è quello di cui ha bisogno il nostro Paese, nessuna Regione ha bisogno dell’autonomia differenziata. È una legge che va cancellata». «Abbiamo bisogno – ha rimarcato il leader della Cgil – di fare sistema e di creare un Paese che faccia crescere i diritti per tutti, dalla Sanità, alla scuola, al diritto al lavoro». Quanto alla legge di bilancio del governo, per Landini «la Calabria e il Sud sono già stati penalizzati in questi anni e con questa manovra lo saranno ancor di più, perché siamo davanti al taglio degli investimenti, al taglio della spesa sociale. E siccome le differenze sono enormi – ha aggiunto il leader della Cgil – continuare a tagliare la spesa sociale vuol dire privatizzare la sanità, non estendere il diritto all’istruzione, alla scuola, agli asili nido e soprattutto vuol dire continuare con una logica di precarietà del lavoro, che sta determinando una povertà che aumenta, sta determinando che tantissimi giovani se ne vanno dal nostro Paese, perché qui non trovano le condizioni per crescere. Un Paese che invecchia e che fa fuggire i giovani è un Paese che non ha futuro». (a. cant.)

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