Sette immobili, il compendio aziendale di due imprese e le quote di partecipazione di una società. È quanto è stato sequestrato ad Emanuele Lo Porto, noto pregiudicato astigiano legato alla ‘ndrangheta.
La Direzione investigativa antimafia e il comando provinciale dei carabinieri di Asti hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Torino, nei confronti suoi e della sua famiglia. L’uomo era stato coinvolto e condannato in inchieste giudiziarie per gravi reati quali usura, estorsione e tentato omicidio e per avere intrattenuto contatti con persone legate al mondo della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Sequestrati sette beni immobili, del compendio aziendale di due imprese, delle quote di partecipazione di 1 società, di tre beni mobili registrati e di 32 rapporti finanziari per un valore di più di un milione di euro.
L’operazione nasce dalla attività di analisi del materiale acquisito dalla Dia del capoluogo piemontese e dai carabinieri di Asti che ha permesso di ricostruire il patrimonio accumulato nel tempo dal nucleo familiare in violazione della normativa antimafia vigente. Le indagini hanno inoltre delineato il profilo criminale del capofamiglia, che aveva contatti con esponenti di spicco della ‘Ndrangheta presenti nel territorio astigiano e nel torinese.
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