COSENZA «Il Presidente Occhiuto ha concluso tre anni di governo fallimentare della regione Calabria con l’annuncio di volersi ricandidare per un nuovo mandato fra due anni, i calabresi non sanno ancora se ridere, piangere o più probabilmente restare allibiti. L’esperienza della giunta di centrodestra è stata un disastro sotto tutti i punti di vista e pare che solo i governanti, che vivono probabilmente in un universo parallelo, non se ne accorgano; i cittadini purtroppo lo hanno inciso sulla propria pelle». Lo dice, in una nota, Giuseppe Mazzuca presidente del Consiglio comunale di Cosenza.
«In Calabria la gente ha il terrore di ammalarsi, più che per la malattia in se, per la preoccupazione di dover andare in ospedali fatiscenti, senza il personale medico e infermieristico necessario alle cure più elementari e per il terrore di essere costretti a liste d’attesa interminabili, anni per un esame o una visita che fanno la differenza tra la vita e la morte. Occhiuto è commissario praticamente dal giorno del suo insediamento e la situazione della rete sanitaria calabrese è precipitata secondo tutti gli indicatori: i livelli essenziali di assistenza sono sprofondati sotto la media nazionale, l’emigrazione sanitaria è aumentata esponenzialmente e le persone rinunciano a curarsi o sono costrette ad accedere alle strutture private, se hanno i soldi per farlo. Questa è’ la più grande vergogna calabrese e la maggioranza di governo fa di tutto per peggiorare una situazione già drammatica sostenendo la scellerata riforma sull’autonomia differenziata che darà il colpo di grazia alle speranze dei calabresi di avere cure non diciamo adeguate ma anche solo dignitose, e non difendendo la sanità pubblica, unico baluardo del sistema», sottolinea Mazzuca. Che aggiung: «Di pari passo, lo smantellamento della scuola pubblica, con il famigerato disegno sul ridimensionamento scolastico che ha isolato ancora di più le aree interne che rappresentano la parte più grande del territorio della Calabria e che risulteranno nel giro di pochi anni ancora più impoverite. Questo è un altro grande tema su cui il centr destra è completamente sordo: l’assenza di qualsiasi politica per le zone di montagna e di contrasto allo spopolamento, una piaga che ferisce a morte il territorio».
«La situazione del lavoro è devastante – prosegue – la disoccupazione è cresciuta in questi ultimi tre anni e il Governatore come unica risposta pensa bene di cambiare il nome di Azienda Calabria Lavoro in Arpal senza che si comprenda bene il perché. Come denunciato, a più riprese, dal gruppo regionale del Partito Democratico, i dati sulla povertà sono ormai oltre la soglia di allarme sociale e sarebbe utile riflettere sulla proposta di un reddito di dignità regionale. Sul piano dei trasporti, altro settore nevralgico per lo sviluppo della Calabria, Occhiuto marcia con il passo del gambero. E’ scomparsa l’alta velocità, non solo il tracciato appenninico che avrebbe rotto l’isolamento della regione e garantito i collegamenti anche con la dorsale ionica sempre più isolata, ma anche il percorso alternativo è sparito dai radar. Le opere necessarie su ferro come la metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical sono state cancellate con un tratto di penna che ha fatto sparire un finanziamento comunitario già disponibile di 160milioni di euro, però Occhiuto è felice di improbabili accordi con compagnie aeree low cost e con l’annuncio della costruzione di un fantomatico ponte sullo stretto nei pressi del quale sarà comunque impossibile arrivare. Abbiamo toccato con mano questa realtà disastrosa in questi giorni con la voragine che ha portato alla chiusura della indispensabile SS 280 dei Due Mari che, in assenza di adeguata viabilità alternativa, ha di fatto limitato i collegamenti del capoluogo con il nord della Calabria».
Ed ancora, «ciò si collega al disastro idrogeologico della regione che in questi tre anni si è clamorosamente aggravato in assenza di qualsiasi politica di protezione del territorio che non ha tenuto conto dei cambiamenti climatici. Gli incendi boschivi stanno distruggendo le nostre montagne e nel vuoto sono caduti gli appelli del PD per investire in risorse umane nel campo della forestazione. Non va certo nella giusta direzione la trasformazione di Azienda Calabria Verde da ente pubblico non economico in ente pubblico economico. Per tacere della costruzione di impianti eolici selvaggi, al di fuori di qualsiasi regola, al solo scopo di favorire qualche multinazionale».
Da ultimo, «i risultati tremendi sul PNRR e sul Por, l’incapacità di spendere i fondi previsti e il colpevole silenzio sulle politiche del governo nazionale che ha cancellato ingenti risorse destinate alla nostra regione. A ciò si aggiunge la ciliegina sulla torta, lo specchietto delle allodole della ZES unica che cancellerà di fatto il porto di Gioia Tauro dalla mappa degli investimenti nazionale ed esteri. Ce ne sarebbe ancora per molto ma ci fermiamo qui per carità di patria,
Con questi risultati Roberto Occhiuto, si ricandida, E niente, fa già ridere così». (redazione@corrierecal.it)
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