Ultimo aggiornamento alle 9:25
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 7 minuti
Cambia colore:
 

CREMA&AMAREZZA

Società e squadra: le due anime diverse del Cosenza. La crescita del Catanzaro e di Iemmello

Alvini e i suoi ragazzi meritano rispetto, mentre il club resta isolato. I netti passi in avanti delle Aquile, il capitano è il valore aggiunto

Pubblicato il: 28/10/2024 – 7:31
Società e squadra: le due anime diverse del Cosenza. La crescita del Catanzaro e di Iemmello

Sorride solo il Catanzaro nell’ultima giornata del campionato di serie B. La squadra giallorossa torna a vincere con pieno merito al “Ceravolo” contro il Sudtirol. Pari amaro per il Cosenza, fermato al “San Vito Marulla” dalla Juve Stabia. La compagine di Alvini resta ultima in classifica insieme al Frosinone. Martedì e mercoledì si torna in campo per il turno infrasettimanale. Partirà il Cosenza domani a Reggio Emilia contro l’ex Viali, il giorno dopo il Catanzaro sfiderà la capolista Pisa.

Le due anime del Cosenza

Per Eugenio Guarascio il Cosenza ha una squadra forte, per i bookmarkers è una delle principali candidate alla retrocessione. Punti di vista, per carità, il calcio ne è pieno zeppo. E poi, spesso e volentieri, i Lupi sono riusciti, a suon di miracoli sportivi misti a fortuna sfacciata, a stravolgere i pronostici. Ma che sia un Cosenza forte, come dice il patron, oppure no, su un aspetto non si può non essere tutti d’accordo: alla squadra di Massimiliano Alvini manca l’attacco. Che non vuole dire che chi gioca lì davanti non abbia buone qualità tecniche. No, significa semplicemente che non c’è nessuno in grado di segnare con frequenza o non è proprio abituato a farlo.
Le due reti, sulle 8 totali, messe a segno nelle ultime 5 partite di campionato, lo testimoniano.
Ora, si sa bene che tutto ciò dalle parti del “San Vito Marulla” non è una novità, se si cancellano dalla memoria a lungo e breve termine le due stagioni eccezionali di Gennaro Tutino in maglia rossoblù (la prima di B: 10 gol, e l’ultima: 20, sempre per raggiungere una salvezza sospirata e nulla più), e quella mai ripetuta altrove di Emmanuel Rivière nell’anno atipico del Covid, viene da mettersi le mani nei capelli. Qualcuno potrebbe ribattere dicendo che, di riffa o di raffa, anche senza bomber il Cosenza si è sempre salvato. Vero. Quest’anno, però, c’è un problemino non da poco con cui fare i conti, che si chiama penalizzazione di 4 punti. E qui, qualsiasi sia il pensiero dell’imprenditore lametino, ciò che conta sono i numeri e non le chiacchiere di convenienza. La scorsa estate è stato messo in scena un vero e proprio pastrocchio gestionale e tecnico, partito dalle scelte societarie (riscatto di Tutino per poi svenderlo senza sostituirlo a dovere e stravolgimento di una rosa che, tutto sommato, era affiatata e funzionava) e terminato nel documento della Figc dello scorso 21 ottobre che certifica l’inefficienza organizzativa del club rossoblù. Ciò vuol dire, in parole semplici, che stavolta servirà molto di più, rispetto a quanto già visto fino ad oggi, per evitare il patatrac. Insomma, quando si pensava di aver visto tutto e che il giro (storto) fosse finito, ecco arrivare l’ennesima salita al 18 per cento di pendenza a rendere la vita di chi ama il Cosenza una tortura.

Crema: la squadra merita rispetto. Con tutte le lacune che si porta dietro, sta dando l’anima per i colori rossoblù. Un’anima diversa, più nobile di chi occupa le stanze dei bottoni. Persino i difensori limitati e dal rosso facile, così come l’attacco sterile. Lo hanno capito gli ultrà che dopo il pari deludente contro la Juve Stabia, hanno chiesto a Micai e compagni di lottare uniti insieme a loro e solo per loro e nessun altro. Nel calderone generale di un Cosenza calcio fragile e poco onesto persino con sé stesso, Massimiliano Alvini appare l’unica persona equilibrata, pulita a saggia. Ma è chiaro che vorrebbe trovarsi altrove. Accettando Cosenza dopo aver annusato la serie A, sapeva bene di aver fatto un passo indietro di carriera, ma mai avrebbe immaginato tanta malinconia. Ha detto, per non deprimersi e deprimere la piazza, che col -4 sarà più bello salvarsi. Se riuscirà a compiere l’impresa, sarà probabilmente la più grande della storia rossoblù.
Amarezza: ciclicamente a Cosenza accade che un rappresentante della società reduce da una fase di difficoltà e contestazioni, chiami a raccolta la stampa chiedendogli di fare quadrato per non disperdere passione e speranze della tifoseria. È successo qualche anno fa con Massimiliano Mirabelli, è accaduto giovedì scorso con Eugenio Guarascio che ha ben compreso che il pasticciaccio che ha portato al -4 in classifica, potrebbe definitivamente affossare la sua ultradecennale avventura pallonara. Il problema, parole di circostanza dette quel giorno davanti a cronisti (molti dei quali apparsi sbigottiti e rassegnati) a parte, è che in tutti questi anni di guarascismo acuto, proprio lui, il patron, non si è mai mostrato quadrato e soprattutto empatico verso quella parte di stampa (e tifoseria) che gli chiedeva chiarezza, vicinanza e comprensione. Oggi lui pretende compattezza, prosciutto sugli occhi e polemiche azzerate per – dice tra le righe e anche no – salvare il famoso e retorico patrimonio della B, la città, la provincia, il prodotto interno lordo e una classe giornalistica locale che, altrimenti, non avrebbe addosso la luce che adesso ha. Se non è amarezza questa, è sicuramente buio pesto. (Francesco Veltri)

L’autore del gol del Cosenza Ricciardi

Catanzaro in crescita, Iemmello trascinatore

Risultato e prestazione. Dopo la buona prova di Bari, che era valsa solo un pareggio, il Catanzaro questa volta trova un successo pieno e convincente, frutto di una gara sempre dominata incanalata sin da subito sui giusti binari grazie al gol, dopo 5 minuti, di Pontisso.
Il 3-0 rifilato al SudTirol conferma i passi avanti della squadra di Caserta (ieri in tribuna perché squalificato e sostituto da Sammy Accursi). Si sono visti gioco, intensità, buone trame e intesa tra i reparti. Si è visto il Catanzaro bello e concreto che la tifoseria giallorossa aspettava e finalmente si è rivista la vittoria che mancava dal 1° settembre (3-1 alla Carrarese). Dopo quasi due mesi questa nuova affermazione consente alle aquile di compiere un significativo salto in classifica e cancellare, chissà forse definitivamente, i fantasmi delle prime giornate.
Le conferme sono arrivate innanzitutto dal sistema di gioco, il 3-5-2, che sembra dare le maggiori garanzie di efficacia della manovra, ma anche dagli uomini. Prova super del centrocampo giallorosso con Petriccione in mediana, anche se solo per 30 minuti (per un problema fisico lo ha poi sostituito degnamente Koulibaly) assistito dalla coppia Pompetti-Pontisso, arrivata letteralmente su ogni pallone. Impossibile non menzionare poi la prova della retroguardia, Scognamillo su tutti, capace di arginare ogni tentativo avversario (episodio del rigore compreso). A conquistare la scena, su tutti, è stato capitan Iemmello, autore di una doppietta e in più occasioni vicino alla tripletta che gli avrebbe permesso di portare a casa il pallone.

Crema: proprio la doppietta di Iemmello merita di essere premiata come la crema di giornata. I due gol messi a segno contro gli altoatesini permettono al numero 9 giallorosso di toccare quota 4 centri in campionato e di issarsi in vetta alla classifica dei marcatori del Catanzaro. Il 2-0 arrivato con uno splendido pallonetto è uno di quei gesti che fa riconciliare con il calcio. Freddezza, classe e quel pizzico di follia che hanno reso Iemmello idolo di un’intera tifoseria. Il capitano torna ad essere leader e trascinatore della squadra, il valore aggiunto in un gruppo che sembra aver imboccato la strada giusta.
Amarezza: le sostituzioni, forzate, di Petriccione, Pontisso e Situm a causa di problemi fisici sono l’unica nota stonata di giornata. Accursi a fine gara ha parlato di piccoli fastidi che saranno valutati nelle prossime ore. Il tempo, però, per recuperare è limitato. Mercoledì si va a Pisa e sicuramente servirà l’apporto di tutti per provare a tenere testa alla squadra di Inzaghi. (Stefania Scarfò)

La festa di squadra e tifosi giallorossi a fine gara

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x